lunedì 29 dicembre 2008

Cosa racconterò ai figli che non avrò di questo cazzo di 2008?

Ma che ne so!? Che quando finalmente avevo trovato un valente amico di concerti torinesi me ne sono andata da Torino (Però ho fatto in tempo a vederci i Rem!)? Dell'incontro mancato col Cantante Cappellato? Dell'amore istantaneo e incondizionato per quel ciccione di mio nipote? Degli Sleepers e dei Rac-corti? Della riscoperta della matita? Dei tre mesi di delirio lavorativo e delle ennesime conseguenti delusioni? Delle speranze rinate e della paura che tali rimangano? Dei concerti sotto la pioggia? Dei bloggers che sono "persone vere e sentimenti veri" come diceva il saggio? Del fatto che alla fine da brava Poppy inside, tutte le volte che mi trovo a tirare le somme mi accorgo che rifarei tutto, perché per ogni scelta sbagliata e per ogni esperienza stupida e per ogni accozzaglia di stronzi c'è (quasi) sempre almeno una persona che rimane, anche da lontano, sia pure solo per cazzeggiare un po' su Facebook. E anche quest'anno la mia piccola collezione di belle facce si è arricchita un po'. Ecco, se potessi chiedere una cosa per il 2009 sarebbe, magari, che ne so, fra tante facce incontrare La Faccia, sì insomma, non sarebbe male.
Ah, e poi ci sarebbe da continuare a incrociare le dita per quell'altra cosetta... come cosa? Oh, voi incrociate, poi ve lo dico.
Intanto auguro a tutti un anno poppizzato, pieno di amore, gioia e colori!

mercoledì 24 dicembre 2008

Nel caso in privato avessi dimenticato qualcuno...

Buon Natale!

venerdì 19 dicembre 2008

Il guru ha parlato

Bilancia (23 settembre - 22 ottobre)
I lettori di Table talk, un forum del giornale online Salon, sono stati invitati a descrivere la loro vita in sei parole. Uno ha scritto: "Senza soldi. Stipendio. Senza soldi. Stipendio". Un altro invece ha detto: "Oh no, non un'altra volta". Ma la frase su cui vorrei richiamare la tua attenzione è: "Non sono mai stato uno spaccone". Sono convinto che anche tu, Bilancia, rimpianga di non aver mai imparato a fare lo spaccone. Ti annuncio che i prossimi mesi saranno il momento ideale per colmare questa lacuna. Anzi, sono quasi tentato di nominare il 2009 come l'Anno dello spaccone per tutte le Bilance. Se potessi farti un regalo simbolico, sarebbe un costume da supereroe firmato da un grande stilista. È arrivato Sballo Natale, Bilancia!


Sono d'accordo. Nel 2009 il buon proposito sarà: vaffanculo ai pensierini da piccolo genio incompreso adolescenziale di questa minchia tipo "vorrei avere meno capacità e più riconoscimenti". Mi riconosco da sola, ecco. Come si dice: la vita è come uno specchio, se la guardi facendo la sborona... sì, insomma, più o meno.

martedì 16 dicembre 2008

La grigia realtà e le malincomiche evasioni

Piove piove piove che qui non ci sono fiumi ma se ci fossero sarebbero già straripati tutti e questa pioggia continua insistente noiosa e umida rende ancora più scazzantemente scazzante il fatto che un giorno sì e uno no passo l'intera giornata a scuola - e quando dico l'intera giornata dico l'intera giornata, dalle 8 a.m. alle 8 p.m. per fare prove e allestire scenografie dello spettacolo di natale. Allestire scenografie. Tutti i pomeriggi, roba che Dante Ferretti e Gangs of New York a noi ci fanno una pippa, ma oh, "tanto a casa che dobbiamo fare?" Mah, collega, tu non so, io qualche regalo lo comprerei, poi avrei anche delle cose da scrivere e perché no degli amici da vedere. Per esempio. Voi direte per comprare i regali c'è tempo. Attenzione. Ci sarebbe tempo se lo spettacolo non fosse stato programmato per sabato alle 17:00. Sì sì avete capito bene. Sabato. 20 dicembre. Ore 17:00. E attenzione attenzione, non finisce qui. Perché poi lunedì 22 facciamo il bis, con lo spettacolo plenario dell'istituto omnicomprensivo, scuole materna, elementare, media, istituto agrario, tutti insieme allegramente a cantare Tu scendi dalle stelle, e, attenzione ancora. Lo spettacolo di sabato pomeriggio (sabato pomeriggio) si svolge in una location, quello di lunedì in un'altra. Domenica (domenica) 21 (21 dicembre) il corpo insegnante è convocato per smantellare e rimantellare le scenografie.
Io.
Non.
Ce.
La.
Posso.
Fare.
In compenso c'è una cosa nella vita che mi dà tanta gioia, ed è leggere un libro che fa ridere e piangere, che non succede spesso, e per esempio mi era successo con Eureka Street, che infatti è uno dei miei libri preferiterrimi dell'universo, e insomma, mi è successo nuovamente e la cosa bella è che mi è successo con un libro italiano, che si chiama Malinverno, l'ha scritto Fabio Lubrano e ha dietro una storia che non ve la racconto perché ve lo dovete comprare e poi leggere la postfazione prima di leggere il romanzo che è bellissimo.
Per esempio:
Gianni in realtà non voleva diventare uno scrittore, ma un aspirante scrittore, cosa che in quel momento non era ancora, non avendo scritto nulla e non avendo partecipato a nessun concorso: rientrava quindi nella embrionale categoria degli "aspiranti aspiranti scrittori"

venerdì 5 dicembre 2008

Satana, esci da questo corpo! Fatto? Fatto.

Settembre-Oggi

Bimba G ha tre anni, e il primo giorno di scuola ha affrontato il distacco dalla mamma così: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..." (lacrimando. Dalle 9 alle 16)
Il secondo giorno: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..." (lacrimando. Dalle 9 alle 16)
Il terzo, il quarto, il quinto, il decimo, il ventitreesimo, il novantesimo... "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..." (lacrimando. Dalle 9 alle 16)
Mentre i bambini mangiano, lei sta seduta col piatto pieno davanti e geme: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..."
Mentre i bambini ascoltano una storia, lei geme: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..."
Mentre tutti i bambini sono seduto a colorare, lei sta seduta col foglio bianco davanti e geme: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..."

Oggi, ore 14:00

"Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo m... Bbbllluaaarghhh" Bimba G vomita. LB/Rosibindi si allontana per telefonare alla mamma. La mamma non risponde. Quando torna in classe, trova Bimba G seduta tranquilla e sorridente. LB/Rosi fa sedere i bambini e consegna a tutti un disegno da colorare. Bimba G prende un pastello. Bimba G inizia a colorare. Mentre i coetanei treenni si producono nei consueti scarabocchi senza criterio, Bimba G colora il suo disegno in modo impeccabile.

LB ha paura.

martedì 2 dicembre 2008

Sono xversa ma mi xdono

Avendo ormai superato l'età del fondamentalismo alternativo, ho fatto pace con il mio lato nazional-popolare, anche quando esso tracima nel trash. Però ultimamente c'era qualcosa che mi inquietava. Non sarà, mi chiedevo, che a furia di fare la radical-chic sdoganatrice di pop ho varcato il pericoloso confine tra, per dire, l'organizzare serate trash per vedere "Amici" e il salire su un pullman per fare il pubblico parlante ad "Amici"? No perché, per entrare nello specifico (adesso capirete cos'è lo specifico), una è un sintomo trascurabile, due sono una coincidenza, a tre ho cominciato a preoccuparmi, quattro, cinque... molto preoccupata. E così mi sono decisa e ho compiuto un'operazione di autodiagnosi omeopatica: ho ascoltato per intero l'ultimo album di Tiziano Ferro, e mi sono tranquillizzata. No, un intero disco non lo reggo. Non sono ancora patologica, evviva, posso continuare tranquilla a non cambiare canale quando lo incontro su Mtv.

Cominciò così:

lunedì 1 dicembre 2008

Cose da sapere

Qualcuno dovrebbe spiegare alla signora mamma del bambino che tutti i giorni defeca nelle mutande e che tutti i giorni contrita mi spiega che "il bambino è stitico" che stitichezza significa defecare di rado e con difficoltà, non defecare quotidianamente nelle mutande. Parola di ex stitica.

A proposito di funzioni fisiologiche, tutti voi dovreste sapere che la meravigliosa antologia "The sleepers", 19 fenomenali racconti di altrettanti stupefacenti scrittori che indagano il fantastico mondo del sonno, è in tutte le librerie, quindi mò andate e la comprate, che oltretutto il Natale è alle porte e regalare libri è sempre un atto elegante.