martedì 29 aprile 2008

Ponte del 1 maggio







Indovinate dove vado...

lunedì 28 aprile 2008

NOOOO!

Si sono presi anche Roma! Non si fa così...sono molto, molto triste.

sabato 26 aprile 2008

AAA

Scrittrice-giornalista-ufficio stampa-editor-maestra-vattelappesca 30 anni bella presenza conoscerebbe affermato giornalista cinquantenne brizzolato occhi azzurri di nome Marco e di cognome Travaglio scopo matrimonio.

No comunque, a parte tutto. Momento Littizzetto.
Travyyy! Perché non fondi un giornale? Per la pagina Cultura e Spettacoli eccomi, pronta!

venerdì 25 aprile 2008

Sai che stai invecchiando...

...quando è sempre più difficile trovare qualcuno che venga con te a un concerto.
Però sei giovane dentro quando te ne fotti e ci vai anche da sola. E se dopo sei contenta perché hai ascoltato la più bella voce italiana in circolazione (scusa Cappellino, niente scenate di gelosia finché non avrai adempiuto ai doveri coniugali. Eh! Non lo so io!), allora dici sapete cosa? Gli altri possono invecchiare dentro senza di me. Ecco.

sabato 19 aprile 2008

Cercasi coinquilini

Stamattina mi sveglio intorno alle 9 con un vago senso di nausea e brividini diffusi. Con un occhio aperto e uno chiuso mi trascino alla ricerca del termometro maledicendo quegli affettuosi genitori che ci consegnano i pargoli annunciando "L'ho portato anche se ieri ha vomitato 4 volte e aveva la febbre a 45. Oggi pare stia bene" (Bambino: "Maaaammmmmmaaaaaaaaaaa!!! voglio andare a casa, mi fa male la pancia!" Madre coraggio: "Sono solo capricci, ma in caso di vomito, incontinenza diarroica o svenimenti chiamami pure!"). L'amico termometro segna 37,9. Abbastanza da farmi sentire giustificata nell'intento di rifugiarmi sotto il piumone quelle altre 4/5/8 orette. Alle ore 14:00 mi alzo, faccio pipì, mi scolo un peccaminoso VivinC Cocktail, mangio una mela e torno sotto il piumone a dormicchiare mentre gli Amici di Maria si esibiscono in una Piazza del Popolo gremita. No, ho controllato sul giornale, non era un delirio da febbre.
Alle ore 16:00 circa suona il citofono. Faccio mente locale. Chi sarà mai? Un'improvvisata di qualcuno dei molteplici (2? 3?) amici che ho qui a Torino? Naaa, nell'era del telefonino le improvvisate citofoniche non si usano più. Comunque anche se fosse, penso, non rispondo. Sono in piena sudata sfebbrante e ho i capelli a nido di rondine. Ho un'immagine pubblica da salvaguardare, io. La padrona di casa? Mi guardo intorno: borsone da disfare (da mercoledì), babbaciocioli di polvere basculanti tipo cespugli spinati del Nevada...no, non posso permettermi uno sfratto adesso. Non rispondo. Il citofono continua a suonare. Aò, ma chi sei? Che vuoi? Non sono in casa, telefonami se è tanto urgente!
Quando il molesto suono si placa, mi alzo un attimo per far uscire una molesta mosca, e intravedo un'ombra minacciosa dietro lafinestra. Paura. Mi avvicino guardinga brandendo il coltellaccio in omaggio con 10 euro di spesa alla Crai, e vedo Amica V che scruta all'interno con la faccia terrea (devo precisare a tal proposito che ella non si è arrampicata usando le ventose uscite dall'uovo di pasqua di Spiderman. Io abito in una di quelle che i civili chiamano case di ringhiera, e io pittoresche case polentone in cui si entra dal balcone). Decido infine di palesarmi ed ella mi aggredisce: "Che fine hai fatto????!!!! Mi ha chiamato tua madre in preda al panico! Cerca di telefonarti da ieri e non rispondi!"
Io: "Mia madre ha il tuo numero?" (si lo so, non era proprio la domanda più pertinente, ma la curiosità è femmina!)
Amica V: "Ha telefonato ad Amica A in terronia per farselo dare! Ma perché non rispondi al telefono e nemmeno al citofono?"
Io: "Beh, sul citofono direi che se mi guardi bene, e se dai un'occhiata alla casa, potrai darti risposta da sola..."
Amica V: "In effetti..."
Io: "Quanto al telefono..." prendo il telefono, posato sul comodino. Acceso. Nessuna chiamata ricevuta.
?
Lo spengo. Lo riaccendo. Arrivano 7896 sms di chiamate perse.
La morale della storia è: rispondete sempre al citofono se non volete ritrovarvi a casa la troupe di "Chi l'ha visto?". E se avete una madre che tende a chiamarvi quelle 2 o 3 volte al giorno, se capita di non ricevere sue notizie per 24 ore, controllate che il vostro telefono funzioni.
Io intanto abbandono l'idea del monolocale e mi cerco un appartamento condiviso.
Anche perché qua, oltre che tutte le acque dei sette cieli (ah già, l'odore di santità. Questo dev'essere lo starnuto del Signore), piovono offerte di lavoro, prive delle corrispettive offerte di retribuzione. E io continuo ad accettare. Fra poco avrò 10 lavori e guadagnerò 20 euro al mese.
I conti non tornano. Apparecchio solo per i marchesi?

venerdì 18 aprile 2008

L'ultima cosa (forse)

Tornando a noi. Questa incresciosa situazione mi ha fatto venire voglia, per la prima volta nella mia breve ma intensa (?) carriera di srittoressa, di distogliere un attimo lo sguardo dal mio -seppur interessante da un punto di vista artistico, essendo ornato da una significativa cicatrice- ombelico, per produrre qualcosa di ampio, non so, un Grande Romanzo Italiano di quelli che fanno scrivere ai critici "è la fotografia di un'epoca". Anzi, della fine di un'epoca.
Fra 5 anni ma anche no, direbbe una saggia donna, e avrebbe probabilmente ragione, ma il fatto è che mai come questa volta mi sento incazzata e amareggiata. Forse perché non so come elaborare il lutto della morte della sinistra. Insomma, pensateci un po': è come se a un credente venisse improvvisamente presentata la prova inconfutabile della non-esistenza di Dio. Forse perché la prima volta uno dice "vabbè poverini ci sono cascati", la seconda "E vabbè, ma un'altra volta?", la terza "Ok, questa è l'Italia", ed è un pensiero ben triste. Forse perché ieri sono tornata al lavoro, già di umore non proprio roseo, e ho sentito di questi discorsi: "Berlusconi che schifo", e ho provato un po' di sollievo prima di raggelarmi al seguente "Ma se non fosse stato alleato con Berlusconi avrei votato Bossi". Un'altra di queste pie donne, all'osservazione "Anche in sicilia hanno votato Lega", ha risposto "Eh per forza, anche loro non ne potranno più di quelli là che arrivano con le barche". Certo, poverini, sono loro che se la fanno in mille su un canotto e magari vengono pure speronati e affondati ops, qualcuno in meno, meglio così. Mi veniva la nausea stamattina mentre passavo davanti alle case di questa gente: le villette col giardinetto davanti e il suv nel garage, e dentro le "famiglie", quelle da aiutare, da detassare, da proteggere, da difendere dalla colonizzazione, quelle che votano lega perché hanno paura dell'invasione delle badanti e poi si massacrano fra di loro. Ma quello che conta nella vita è non pagare l'Ici, giusto?
Scusate se sembro polemica. Lo sono.

giovedì 17 aprile 2008

Che bordello.

Il socialismo è un ampio complesso di ideologie e orientamenti politici che comprendono al suo interno i movimenti e le dottrine che tendono ad una trasformazione della società capace di realizzare l'uguaglianza di tutti i cittadini sul piano economico e sociale, oltre che giuridico.

Originariamente tutte le dottrine e movimenti di matrice socialista miravano a realizzare detti obiettivi attraverso il superamento delle classi sociali e la soppressione, totale o parziale, della proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio; con la rivoluzione bolscevica (1917) e la costituzione della Terza internazionale (1919) l'ala rivoluzionaria del socialismo si distaccò organizzandosi nei partiti comunisti, mentre i partiti socialisti, ormai orientati in senso riformista ed inseriti nei sistemi democratico - borghesi dei diversi paesi, per lo più presero gradualmente le distanze dal marxismo e recuperarono le istanze liberali dell'utopismo socialista pre-marxista.


Così parlò Wikipedia.

E così parlarono Emilio Fede e Stefania Craxi:
EF: "Per la prima volta da 166 anni non ci sono socialisti in parlamento"
SC: "No, direttore, si sbaglia! I veri socialisti sono dentro il partito della libertà!"

Ora. Con tutti i moderatismi possibili. Con tutte le prese di distanza dal marxismo. Con tutti gli imborghesimenti. Quando dicono "Ora l'Italia è un paese normale", vogliono dire che un paese normale è un paese dove governano socialisti di destra insieme a secessionisti?

Voglio una camicia di forza. Oppure fondo un partito. Il Partito comunista capitalista ateo cristiano liberal-protezionista monarchico repubblicano neomelodico di destrasinistra palla al centro.

p.s. I Gogol Bordello dal vivo sono fighissimi, e il violinista è il mio nuovo mito personale. Buonanotte.

lunedì 14 aprile 2008

Sociopatia

Fra un po' devo fare delle telefonate. Telefonate del genere rompipalle, che però sono parte integrante del mio nuovo fighissimo (e gratis) lavoro. Ora, non so bene da quale trauma infantile ciò dipenda, ma io odio parlare al telefono. Di più. Il pensiero di dover telefonare a degli sconosciuti mi mette addosso un'ansia che manco il bunjee jumping senza elastico. Ma questo lavoro mi piace, e quindi me la farò passare.

Intanto gli Exit Pollsss informano che molto probabilmente ci attendono altri 5 meravigliosi anni all'insegna della Libertà.

L'Islanda mi sembra una buona meta, che ne dite?

giovedì 10 aprile 2008

In alternativa...

martedì 8 aprile 2008

Si può fare? No.

Questo pomeriggio me ne andavo bel bella sotto il plumbeo cielo torinese dopo aver fatto il biglietto per tornare in terra natia a compiere il dovere elettorale, e pensavo, mumble mumble. Sento e leggo da più parti discorsi del tipo "vorrei ma non posso". E anch'io medesima faccio il discorso "vorrei ma non posso": vorrei votare per la sinistra vera, ma votare per la sinistra vera equivale a votare per lo psiconano. E' terribile ma è così. E pensavo, mumble mumble. Non sarebbe bellissimo se quelli che dicono "vorrei ma non posso" prendessero tutti insieme il coraggio a millemila mani e mettessero la crocetta dove cavolo gli pare, per magari scoprire che siamo abbastanza da non dico batterli ma almeno mettergli in crisi qualche certezza ai cattocentromaanchisti? Non sarebbe una piccola, silenziosa, significativa rivoluzione?

sabato 5 aprile 2008

Lavori in corso

Dice: riscrivi l'incipit che è debole.
Ok.

Poi: in generale, cerca di accentuare l'aspetto grottesco.
Ah. Ehm. Si. Ok.
...
?
Aiuto.

Amo gli editor. Loro, intendo:

giovedì 3 aprile 2008

Per essere più precisi, che mi pare pure brutto spendere fiumi di inchiostro su sfighe, frustrazioni e depressioni e poi, per una volta che sto circa quasi bene liquidare la faccenda in due righe senza rendervi partecipi, o affezionati lettori.
Ho un nuovo lavoro.
Molto figo.
...tre mesi non pagati.
Ma voglio essere ottimista e lungimirante. E sottolineo Voglio.
Poi.
A breve (?) nelle vostre librerie un'altra meravigliosa antologia con dentro un racconto della vostra beneamata LB.

Postilla.
Ieri il mio fantastico maestro di pittura mi accoglie con codesto saluto: "AAAAHHH! Letizia, l'anello!!!". Io: "?" Lui: mi porge l'anello che avevo dato per perso due settimane fa (il giorno in cui la mia fedele amica barese me l'aveva "risalito" da Bari dove giaceva dimenticato da Natale). Io: "Mitico! Lo davo per perso!" Lui: "Che bello! Questo è un segno che le cose vanno bene!" Dici? vabè, diciamolo ma senza esagerare, che l'ottimismo è il profumo della futura delusione (attendo smentite).
Postilla 2.
Infine, causa trasferta-colloquio per il lavoro di cui sopra, il famoso concerto subsonico me lo persi. Ma, abbiate paura, tanto gufai i poveri fortunati astanti che infine, m'informa l'Amico Criptico, trattòsi di disfatta: Magico Cantante afono e aftershow dimezzato causa malumore del Magico Chitarrista.
Non lo faccio più, promesso.
Adesso vado a indirizzare le mie superenergie mentali verso qualcosa di più costruttivo.
Statemi bene.

martedì 1 aprile 2008

Booohhh

Zitti. Zitti. Qualcosa si muove. Non so verso dove. Non so quanto, e soprattutto quando e se, questo movimento mi sarà utile, ma qualcosa si muove. A parte il mio intestino, dico.