mercoledì 29 aprile 2009

Telepatie

Scritto sull'agenda alla data di ieri: "telefonare a S."
Ieri, ore 15:30, mi suona il telefono. Sul display: S.

No, non lo sento tutti i giorni.
No, nemmeno una volta alla settimana.
No, neanche una volta al mese.

E se io adesso scrivo: "telefonare al direttore di Vanity Fair" o, che qua non si vive di solo lavoro, "telefonare a Luca Argentero"?

(Il mio nuovo idolo dottor Bishop direbbe che farei bene a provare. Non sottovalutiamo il potere della mente!)

venerdì 24 aprile 2009

sogni e bisogni

Mò, io non sono una di quelle persone che d'abitudine raccontano i sogni, e quelli che lo fanno mi annoiano mortalmente, per non parlare di quelli che li raccontano pensando di offrirti spunti letterari, però quello di stanotte, veramente, scusate ma devo farlo, e se ci sono analisti fra voi si facciano avanti, grazie.

Allora, ero a messa (e già qui...) e andavo a prendere la comunione (ahahahahah!) e il prete a ogni fedele dava, dopo l'ostia, una sostanza stupefacente a scelta. E quindi io me ne tornavo a casa dopo la messa con in borsa un tocco di marocchino dalle dimensioni veramente inquietanti. (oddio, detta così in effetti potrebbe dare adito a spiegazioni di un certo tipo. Però secondo me c'è dell'altro)

(no, non ho mangiato particolarmente pesante, ieri)

venerdì 17 aprile 2009

Pionierismi

Ho scoperto questo sito qua. Dice che diventerà tipo lo youtube della pagina scritta, e allora ho pensato, sai cosa? Facciamo le tipe che stanno troppo avanti e ben inserite nelle nuove forme di comunicazione. E allora ci ho uploadato i primi 3 capitoli del mio romanzo in cerca di editore.
Sono qui.
Quindi voi adesso li leggete, li scaricate, e ne parlate in giro, e ne parlate sui vostri blog, e sui blog dei vostri amici, e su facebook e su tumblr e su twitter e su anobii e io divento un fenomeno, e l'Einaudi mi fa un contratto multimilionario e divento ricca e famosa come quelli che per primi s'erano fatti tanti amici su Myspace.

LB come Lily Allen!

martedì 14 aprile 2009

Never say never

Segnatevi questa data, perché sto per dire una cosa che non credevo avrei detto mai e che non credo dirò mai più.

Sono contenta di tornare a scuola, domani.

Sì.

Ho passato queste vacanze sempre con una più o meno vaga ombra di angoscia. Ho voglia di tornare alla quotidianità.
Io posso. Per quanto frustrata mi faccia sentire, è una vita normale e in questo momento mi pare una gran cosa.

Naturalmente non durerà.

martedì 7 aprile 2009

Sette anni in centro-sud

Le vacanze di pasqua saranno più lunghe del previsto. La regione molise ha disposto la chiusura anticipata delle scuole, per effettuare controlli alle strutture.
Va bene.
Ma non dovrebbe essercene bisogno. Sono passati sette anni dalla tragedia di San Giuliano, sette anni sono tanti, i sette anni si possono fare controlli, si possono costruire edifici, si possono rinforzare quelli vecchi.
Lo sapete cosa hanno fatto in sette anni? La nuova scuola elementare di San Giuliano, un assurdo agglomerato stile campus americano, inaugurato lo scorso settembre con grandi sorrisi dal Presidente del Consiglio in persona. La vista della scintillante scuola ti catapulta come per magia in Nord Europa. Mai definizione di Cattedrale nel deserto fu più azzecata. C'è voluta una catastrofe per costruire una scuola bella, sicura ed ecologica. Ce n'è voluta un'altra, dopo sette anni, per pensare "controlliamo un po' 'ste scuole, vediamo se reggono le scosse." (ah, e quelli a cui era crollata la casa? Molti sono ancora nei prefabbricati. Sette anni, ricordate?).
E adesso? Adesso qualcosa mi dice che sarà la volta delle case dello studente. Dei proclami su come gli studenti sono il futuro del paese, e su come bisogna offrire loro strutture adeguate, e mai più L'Aquila... Investiranno una cospicua somma per costruire una casa dello studente futuristica, berlusconi taglierà il nastro fra grandi sorrisi e pacche sulle spalle, la stampa ne parlerà in termini entusiasti, senza fare foto ai prefabbricati che sono ancora lì, e avanti fino alla prossima tragedia e alla prossima gara di solidarietà, senza dire - no! Non si dice! Noi siamo un paese di allegroni, va tutto bene! - che forse (forse) i terremoti non si possono prevedere, però si potrebbe, invece di aggiungere alle case il 20% di non si sa cosa, provare ad aggiungerci un po' di sicurezza. Per esempio.