martedì 1 novembre 2011

Giudici comunisti!

Il mio libro, anzi, il libro di Rosy Brugioni, non ha vinto. Lo so, è un sopruso e un abuso e una vergogna e una grave sconfitta per la letteratura e per l'Italia tutta, ma tant'è, tocca accettare l'iniqua realtà, d'altro canto lo dice anche chi ha recensito l'opera:
"Ma ci pensi a quanto sei stata fortunata?" Quante volte ci siamo sentiti dire così, di fronte a un nuhttp://www.blogger.com/img/blank.gifovo lavoro, o magari quando qualcuno di cui eravamo innamorati, e che non piaceva né a nostra madre né ai nostri amici, ha deciso di andarsene? Ma ci pensi, che grande opportunità. Oppure, perché no, "poteva andar peggio": ci siamo sentiti dire anche questo. Giulia, la protagonista di questo romanzo divertente e amaro, mai scontato o superficiale, perde il lavoro e l'amore, in un giorno di maggio. Poteva andar peggio? No, pensa lei. Ma poi, il destino: un nuovo lavoro, in una scuola d'infanzia. Che fortuna, che opportunità. Il fatto è che Giulia non la pensa così, perché, dal suo punto di vista, peggio non poteva andare. Il fatto è che, leggendo questo romanzo, si sorride, spesso si ride, e poi s'impara, con la protagonista, fra bambini urlanti e piangenti, crudeli e dispettosi e prepotenti, ad accettare il mondo per quello che è. Perché è questa la cosa importante. E perché ci fa bene, davvero, che qualcuno, come Rosy Brugioni, ce lo ricordi.
Il mondo è quello che è ma ciò non significa che non si possa provare a migliorarlo, per esempio comprando libri buoni libri belli libri a 9 euro, signò, accattatevillo!