Ma che ne so!? Che quando finalmente avevo trovato un valente amico di concerti torinesi me ne sono andata da Torino (Però ho fatto in tempo a vederci i Rem!)? Dell'incontro mancato col Cantante Cappellato? Dell'amore istantaneo e incondizionato per quel ciccione di mio nipote? Degli Sleepers e dei Rac-corti? Della riscoperta della matita? Dei tre mesi di delirio lavorativo e delle ennesime conseguenti delusioni? Delle speranze rinate e della paura che tali rimangano? Dei concerti sotto la pioggia? Dei bloggers che sono "persone vere e sentimenti veri" come diceva il saggio? Del fatto che alla fine da brava Poppy inside, tutte le volte che mi trovo a tirare le somme mi accorgo che rifarei tutto, perché per ogni scelta sbagliata e per ogni esperienza stupida e per ogni accozzaglia di stronzi c'è (quasi) sempre almeno una persona che rimane, anche da lontano, sia pure solo per cazzeggiare un po' su Facebook. E anche quest'anno la mia piccola collezione di belle facce si è arricchita un po'. Ecco, se potessi chiedere una cosa per il 2009 sarebbe, magari, che ne so, fra tante facce incontrare La Faccia, sì insomma, non sarebbe male.
Ah, e poi ci sarebbe da continuare a incrociare le dita per quell'altra cosetta... come cosa? Oh, voi incrociate, poi ve lo dico.
Intanto auguro a tutti un anno poppizzato, pieno di amore, gioia e colori!
lunedì 29 dicembre 2008
mercoledì 24 dicembre 2008
venerdì 19 dicembre 2008
Il guru ha parlato
Bilancia (23 settembre - 22 ottobre)
I lettori di Table talk, un forum del giornale online Salon, sono stati invitati a descrivere la loro vita in sei parole. Uno ha scritto: "Senza soldi. Stipendio. Senza soldi. Stipendio". Un altro invece ha detto: "Oh no, non un'altra volta". Ma la frase su cui vorrei richiamare la tua attenzione è: "Non sono mai stato uno spaccone". Sono convinto che anche tu, Bilancia, rimpianga di non aver mai imparato a fare lo spaccone. Ti annuncio che i prossimi mesi saranno il momento ideale per colmare questa lacuna. Anzi, sono quasi tentato di nominare il 2009 come l'Anno dello spaccone per tutte le Bilance. Se potessi farti un regalo simbolico, sarebbe un costume da supereroe firmato da un grande stilista. È arrivato Sballo Natale, Bilancia!
Sono d'accordo. Nel 2009 il buon proposito sarà: vaffanculo ai pensierini da piccolo genio incompreso adolescenziale di questa minchia tipo "vorrei avere meno capacità e più riconoscimenti". Mi riconosco da sola, ecco. Come si dice: la vita è come uno specchio, se la guardi facendo la sborona... sì, insomma, più o meno.
I lettori di Table talk, un forum del giornale online Salon, sono stati invitati a descrivere la loro vita in sei parole. Uno ha scritto: "Senza soldi. Stipendio. Senza soldi. Stipendio". Un altro invece ha detto: "Oh no, non un'altra volta". Ma la frase su cui vorrei richiamare la tua attenzione è: "Non sono mai stato uno spaccone". Sono convinto che anche tu, Bilancia, rimpianga di non aver mai imparato a fare lo spaccone. Ti annuncio che i prossimi mesi saranno il momento ideale per colmare questa lacuna. Anzi, sono quasi tentato di nominare il 2009 come l'Anno dello spaccone per tutte le Bilance. Se potessi farti un regalo simbolico, sarebbe un costume da supereroe firmato da un grande stilista. È arrivato Sballo Natale, Bilancia!
Sono d'accordo. Nel 2009 il buon proposito sarà: vaffanculo ai pensierini da piccolo genio incompreso adolescenziale di questa minchia tipo "vorrei avere meno capacità e più riconoscimenti". Mi riconosco da sola, ecco. Come si dice: la vita è come uno specchio, se la guardi facendo la sborona... sì, insomma, più o meno.
martedì 16 dicembre 2008
La grigia realtà e le malincomiche evasioni
Piove piove piove che qui non ci sono fiumi ma se ci fossero sarebbero già straripati tutti e questa pioggia continua insistente noiosa e umida rende ancora più scazzantemente scazzante il fatto che un giorno sì e uno no passo l'intera giornata a scuola - e quando dico l'intera giornata dico l'intera giornata, dalle 8 a.m. alle 8 p.m. per fare prove e allestire scenografie dello spettacolo di natale. Allestire scenografie. Tutti i pomeriggi, roba che Dante Ferretti e Gangs of New York a noi ci fanno una pippa, ma oh, "tanto a casa che dobbiamo fare?" Mah, collega, tu non so, io qualche regalo lo comprerei, poi avrei anche delle cose da scrivere e perché no degli amici da vedere. Per esempio. Voi direte per comprare i regali c'è tempo. Attenzione. Ci sarebbe tempo se lo spettacolo non fosse stato programmato per sabato alle 17:00. Sì sì avete capito bene. Sabato. 20 dicembre. Ore 17:00. E attenzione attenzione, non finisce qui. Perché poi lunedì 22 facciamo il bis, con lo spettacolo plenario dell'istituto omnicomprensivo, scuole materna, elementare, media, istituto agrario, tutti insieme allegramente a cantare Tu scendi dalle stelle, e, attenzione ancora. Lo spettacolo di sabato pomeriggio (sabato pomeriggio) si svolge in una location, quello di lunedì in un'altra. Domenica (domenica) 21 (21 dicembre) il corpo insegnante è convocato per smantellare e rimantellare le scenografie.
Io.
Non.
Ce.
La.
Posso.
Fare.
In compenso c'è una cosa nella vita che mi dà tanta gioia, ed è leggere un libro che fa ridere e piangere, che non succede spesso, e per esempio mi era successo con Eureka Street, che infatti è uno dei miei libri preferiterrimi dell'universo, e insomma, mi è successo nuovamente e la cosa bella è che mi è successo con un libro italiano, che si chiama Malinverno, l'ha scritto Fabio Lubrano e ha dietro una storia che non ve la racconto perché ve lo dovete comprare e poi leggere la postfazione prima di leggere il romanzo che è bellissimo.
Per esempio:
Gianni in realtà non voleva diventare uno scrittore, ma un aspirante scrittore, cosa che in quel momento non era ancora, non avendo scritto nulla e non avendo partecipato a nessun concorso: rientrava quindi nella embrionale categoria degli "aspiranti aspiranti scrittori"
Io.
Non.
Ce.
La.
Posso.
Fare.
In compenso c'è una cosa nella vita che mi dà tanta gioia, ed è leggere un libro che fa ridere e piangere, che non succede spesso, e per esempio mi era successo con Eureka Street, che infatti è uno dei miei libri preferiterrimi dell'universo, e insomma, mi è successo nuovamente e la cosa bella è che mi è successo con un libro italiano, che si chiama Malinverno, l'ha scritto Fabio Lubrano e ha dietro una storia che non ve la racconto perché ve lo dovete comprare e poi leggere la postfazione prima di leggere il romanzo che è bellissimo.
Per esempio:
Gianni in realtà non voleva diventare uno scrittore, ma un aspirante scrittore, cosa che in quel momento non era ancora, non avendo scritto nulla e non avendo partecipato a nessun concorso: rientrava quindi nella embrionale categoria degli "aspiranti aspiranti scrittori"
venerdì 5 dicembre 2008
Satana, esci da questo corpo! Fatto? Fatto.
Settembre-Oggi
Bimba G ha tre anni, e il primo giorno di scuola ha affrontato il distacco dalla mamma così: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..." (lacrimando. Dalle 9 alle 16)
Il secondo giorno: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..." (lacrimando. Dalle 9 alle 16)
Il terzo, il quarto, il quinto, il decimo, il ventitreesimo, il novantesimo... "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..." (lacrimando. Dalle 9 alle 16)
Mentre i bambini mangiano, lei sta seduta col piatto pieno davanti e geme: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..."
Mentre i bambini ascoltano una storia, lei geme: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..."
Mentre tutti i bambini sono seduto a colorare, lei sta seduta col foglio bianco davanti e geme: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..."
Oggi, ore 14:00
"Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo m... Bbbllluaaarghhh" Bimba G vomita. LB/Rosibindi si allontana per telefonare alla mamma. La mamma non risponde. Quando torna in classe, trova Bimba G seduta tranquilla e sorridente. LB/Rosi fa sedere i bambini e consegna a tutti un disegno da colorare. Bimba G prende un pastello. Bimba G inizia a colorare. Mentre i coetanei treenni si producono nei consueti scarabocchi senza criterio, Bimba G colora il suo disegno in modo impeccabile.
LB ha paura.
Bimba G ha tre anni, e il primo giorno di scuola ha affrontato il distacco dalla mamma così: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..." (lacrimando. Dalle 9 alle 16)
Il secondo giorno: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..." (lacrimando. Dalle 9 alle 16)
Il terzo, il quarto, il quinto, il decimo, il ventitreesimo, il novantesimo... "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..." (lacrimando. Dalle 9 alle 16)
Mentre i bambini mangiano, lei sta seduta col piatto pieno davanti e geme: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..."
Mentre i bambini ascoltano una storia, lei geme: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..."
Mentre tutti i bambini sono seduto a colorare, lei sta seduta col foglio bianco davanti e geme: "Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma..."
Oggi, ore 14:00
"Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo mamma. Ojo m... Bbbllluaaarghhh" Bimba G vomita. LB/Rosibindi si allontana per telefonare alla mamma. La mamma non risponde. Quando torna in classe, trova Bimba G seduta tranquilla e sorridente. LB/Rosi fa sedere i bambini e consegna a tutti un disegno da colorare. Bimba G prende un pastello. Bimba G inizia a colorare. Mentre i coetanei treenni si producono nei consueti scarabocchi senza criterio, Bimba G colora il suo disegno in modo impeccabile.
LB ha paura.
martedì 2 dicembre 2008
Sono xversa ma mi xdono
Avendo ormai superato l'età del fondamentalismo alternativo, ho fatto pace con il mio lato nazional-popolare, anche quando esso tracima nel trash. Però ultimamente c'era qualcosa che mi inquietava. Non sarà, mi chiedevo, che a furia di fare la radical-chic sdoganatrice di pop ho varcato il pericoloso confine tra, per dire, l'organizzare serate trash per vedere "Amici" e il salire su un pullman per fare il pubblico parlante ad "Amici"? No perché, per entrare nello specifico (adesso capirete cos'è lo specifico), una è un sintomo trascurabile, due sono una coincidenza, a tre ho cominciato a preoccuparmi, quattro, cinque... molto preoccupata. E così mi sono decisa e ho compiuto un'operazione di autodiagnosi omeopatica: ho ascoltato per intero l'ultimo album di Tiziano Ferro, e mi sono tranquillizzata. No, un intero disco non lo reggo. Non sono ancora patologica, evviva, posso continuare tranquilla a non cambiare canale quando lo incontro su Mtv.
Cominciò così:
Cominciò così:
lunedì 1 dicembre 2008
Cose da sapere
Qualcuno dovrebbe spiegare alla signora mamma del bambino che tutti i giorni defeca nelle mutande e che tutti i giorni contrita mi spiega che "il bambino è stitico" che stitichezza significa defecare di rado e con difficoltà, non defecare quotidianamente nelle mutande. Parola di ex stitica.
A proposito di funzioni fisiologiche, tutti voi dovreste sapere che la meravigliosa antologia "The sleepers", 19 fenomenali racconti di altrettanti stupefacenti scrittori che indagano il fantastico mondo del sonno, è in tutte le librerie, quindi mò andate e la comprate, che oltretutto il Natale è alle porte e regalare libri è sempre un atto elegante.
A proposito di funzioni fisiologiche, tutti voi dovreste sapere che la meravigliosa antologia "The sleepers", 19 fenomenali racconti di altrettanti stupefacenti scrittori che indagano il fantastico mondo del sonno, è in tutte le librerie, quindi mò andate e la comprate, che oltretutto il Natale è alle porte e regalare libri è sempre un atto elegante.
giovedì 27 novembre 2008
C'è grossa crisi. Sì, ma...
Doverosa premessa: io di economia non ci capisco niente. Zero. Ma proprio a livelli imbarazzanti, del tipo "ma se non ci sono soldi, perché non se ne stampano di più?". Ecco.
Detto ciò, ho come l'impressione che la gente con questa faccenda della crisi stia diventando rimbambita più di quanto non fosse già. No perché io quando sento interviste come questa:
Intervistatore: "Lei quanto prende di pensione?"
Signora al supermercato: "1500"
Intervistatore: "Buono, no?"
Signora: "Sì sì"
Intervistatore: "E lei?"
Marito della signora: "1200"
Intervistatore: "2700 euro, state bene quindi"
Signora: "Eh, sì, però, guardiamo i prezzi, controlliamo tutti i prezzi, stiamo attenti..."
No, cioè, veramente, altro che Orwell... la televisione ti dice che non hai soldi e tu credi di non avere soldi, ma vecchio bacucco deficiente, ma te li devi mettere nel sarcofago? Io me li vedo, 'sti due e chissà quanti come loro, che mangiano i mandarini a 50 centesimi al kg perché si sono convinti che quei soldi che hanno sotto il materasso siano un'illusione ottica.
Aggiornamento: mentre scrivo ciò, Santoro esprime suppergiù lo stesso concetto. Meno male, non sono l'unica a non capirci niente.
Detto ciò, ho come l'impressione che la gente con questa faccenda della crisi stia diventando rimbambita più di quanto non fosse già. No perché io quando sento interviste come questa:
Intervistatore: "Lei quanto prende di pensione?"
Signora al supermercato: "1500"
Intervistatore: "Buono, no?"
Signora: "Sì sì"
Intervistatore: "E lei?"
Marito della signora: "1200"
Intervistatore: "2700 euro, state bene quindi"
Signora: "Eh, sì, però, guardiamo i prezzi, controlliamo tutti i prezzi, stiamo attenti..."
No, cioè, veramente, altro che Orwell... la televisione ti dice che non hai soldi e tu credi di non avere soldi, ma vecchio bacucco deficiente, ma te li devi mettere nel sarcofago? Io me li vedo, 'sti due e chissà quanti come loro, che mangiano i mandarini a 50 centesimi al kg perché si sono convinti che quei soldi che hanno sotto il materasso siano un'illusione ottica.
Aggiornamento: mentre scrivo ciò, Santoro esprime suppergiù lo stesso concetto. Meno male, non sono l'unica a non capirci niente.
domenica 23 novembre 2008
Musicologia
Era da un po' che non leggevo D di Repubblica. Ieri l'ho comprato, e ho scoperto che c'è un nuovo addetto alle recensioni musicali, tale Giacomo Spazio Mojetta. Questo Giacomo Spazio Mojetta scrive ciò:
Recensione uno
"Questo disco dei La Quiete mi fa sentire bene ogni volta che lo ascolto. Sarà per via dei testi espressionisti, urlati come se la vita finisse qui e ora. Oppure semplicemente perché lo ascolto a tutto volume facendo vibrare anche i mobili. Non so perché, ma questo è un disco che sa farsi amare."
Recensione due
"Mio padre e suo fratello ascoltavano dischi di questo genere. Ricordo la noia che lentamente saliva fino a darmi la nausea. Con gli anni la noia è scomparsa, ma la nausea all'ascolto di questo disco, purtroppo, è tornata. Mi domando: sono forse allergico all'art-rock?"
Non che ce ne sia particolare bisogno, mi pare che anche all'occhio del profano salti lo squallidume, ma visto che ci sono, analizzerei con voi nel dettaglio cotali perle di professionalità:
"Questo disco dei La Quiete mi fa sentire bene ogni volta che lo ascolto" Tutti contenti per te, guarda. "Sarà per via dei testi espressionisti, urlati come se la vita finisse qui e ora." Unica frase con una vaga parvenza di linguaggio da critico musicale. "Oppure semplicemente perché lo ascolto a tutto volume facendo vibrare anche i mobili." E' noto come la qualità di un disco dipenda dal volume a cui lo si ascolta. Oggi ho messo su Gigi D'alessio a tutto volume facendo vibrare anche i mobili e d'improvviso m'è parso di trovarmi al cospetto del nuovo John Lennon. "Non so perché, ma questo è un disco che sa farsi amare." Sì, m'hai convinto, lo compro. Chiosa puntuale, chiarificatrice, autorevole, non so perché.
E passiamo alla numero due:
"Mio padre e suo fratello ascoltavano dischi di questo genere." E la tu sorella? Ma soprattutto, tuo padre, chi è? Il caporedattore di Repubblica o giù di lì, suppongo, non so perché. Comunque. Di questo genere, dici. Quale genere? Me lo spieghi più avanti, a me lettore profano che non so chi sia questa Beatrice Antolini di cui parli? No. Mi informi però che "Ricordo la noia che lentamente saliva fino a darmi la nausea. Con gli anni la noia è scomparsa, ma la nausea all'ascolto di questo disco, purtroppo, è tornata." Bene, so tutto adesso dei movimenti peristaltici che ti turbano quando ascolti queata Beatrice Antolini, ma non ho ancora capito se 'sto disco me lo devo scaric... comprare o no. E' bello? E' brutto? "Mi domando: sono forse allergico all'art-rock?". Ce lo domandiamo tutti, guarda, non ci dormiamo la notte.
Recensione uno
"Questo disco dei La Quiete mi fa sentire bene ogni volta che lo ascolto. Sarà per via dei testi espressionisti, urlati come se la vita finisse qui e ora. Oppure semplicemente perché lo ascolto a tutto volume facendo vibrare anche i mobili. Non so perché, ma questo è un disco che sa farsi amare."
Recensione due
"Mio padre e suo fratello ascoltavano dischi di questo genere. Ricordo la noia che lentamente saliva fino a darmi la nausea. Con gli anni la noia è scomparsa, ma la nausea all'ascolto di questo disco, purtroppo, è tornata. Mi domando: sono forse allergico all'art-rock?"
Non che ce ne sia particolare bisogno, mi pare che anche all'occhio del profano salti lo squallidume, ma visto che ci sono, analizzerei con voi nel dettaglio cotali perle di professionalità:
"Questo disco dei La Quiete mi fa sentire bene ogni volta che lo ascolto" Tutti contenti per te, guarda. "Sarà per via dei testi espressionisti, urlati come se la vita finisse qui e ora." Unica frase con una vaga parvenza di linguaggio da critico musicale. "Oppure semplicemente perché lo ascolto a tutto volume facendo vibrare anche i mobili." E' noto come la qualità di un disco dipenda dal volume a cui lo si ascolta. Oggi ho messo su Gigi D'alessio a tutto volume facendo vibrare anche i mobili e d'improvviso m'è parso di trovarmi al cospetto del nuovo John Lennon. "Non so perché, ma questo è un disco che sa farsi amare." Sì, m'hai convinto, lo compro. Chiosa puntuale, chiarificatrice, autorevole, non so perché.
E passiamo alla numero due:
"Mio padre e suo fratello ascoltavano dischi di questo genere." E la tu sorella? Ma soprattutto, tuo padre, chi è? Il caporedattore di Repubblica o giù di lì, suppongo, non so perché. Comunque. Di questo genere, dici. Quale genere? Me lo spieghi più avanti, a me lettore profano che non so chi sia questa Beatrice Antolini di cui parli? No. Mi informi però che "Ricordo la noia che lentamente saliva fino a darmi la nausea. Con gli anni la noia è scomparsa, ma la nausea all'ascolto di questo disco, purtroppo, è tornata." Bene, so tutto adesso dei movimenti peristaltici che ti turbano quando ascolti queata Beatrice Antolini, ma non ho ancora capito se 'sto disco me lo devo scaric... comprare o no. E' bello? E' brutto? "Mi domando: sono forse allergico all'art-rock?". Ce lo domandiamo tutti, guarda, non ci dormiamo la notte.
martedì 11 novembre 2008
Materie ostiche
Il mio professore di biologia del liceo, a me stava simpatico pace all'anima sua, ero forse l'unica a considerarlo un omino pacioccone, aveva lo sguardo malinconico e i baffoni sulla faccia cicciotta, e a me veniva voglia di dargli i pizzicotti e consolarlo di non so cosa, forse di non essere diventato uno scienziato da premio nobel come si immaginava da giovane o che ne so, a me dava quell'impressione lì di un omino che aveva grandi progetti e si era ritrovato invece a insegnare biologia a un gregge di babbione completamente indifferenti a tavole periodiche e sintesi delle proteine.
Ora voi penserete che in nome di ciò io stia per dichiarare amore per le scienze e sommo interesse per provette e microscopi.
Sbagliato.
Non me ne poteva fregare di meno. Mai studiato scienze in vita mia, se non una lettura quelle due volte a quadrimestre per l'interrogazione, quando un 6 e mezzo mi rendeva piuttosto felice.
E quindi, in questi giorni in cui a tempo perso mi diletto a risolvere i quiz per un concorso, mi sto rendendo veramente conto di quanto io sia - nonostante C.S.I. e Dr House - non ignorante in materia. Di più. Se non azzecco come minimo tutte le domande di storia, italiano, matematica, logica e inglese non passerò mai. E no, a imparare tutte le domande a memoria non ce la posso fare. In meno di una settimana non riuscirei a memorizzare nemmeno questa (anzi, questa non riuscirei a memorizzarla in un anno, e sfido chiunque): "in quale segmento del nefrone si svolge il maggior assorbimento di acqua?" risposta: "nel tubulo contorto prossimale".
Tubulo contorto prossimale.
Dai, fatemi l'in bocca al lupo, ché sarà probabilmente - non si capisce mica tanto bene, nel bando - un lavoro noioso monotono statale (con cui le scienze non c'entrano una mazza, peraltro) ma sempre meglio di un lavoro noioso monotono statale con le mutande cagate!
Ora voi penserete che in nome di ciò io stia per dichiarare amore per le scienze e sommo interesse per provette e microscopi.
Sbagliato.
Non me ne poteva fregare di meno. Mai studiato scienze in vita mia, se non una lettura quelle due volte a quadrimestre per l'interrogazione, quando un 6 e mezzo mi rendeva piuttosto felice.
E quindi, in questi giorni in cui a tempo perso mi diletto a risolvere i quiz per un concorso, mi sto rendendo veramente conto di quanto io sia - nonostante C.S.I. e Dr House - non ignorante in materia. Di più. Se non azzecco come minimo tutte le domande di storia, italiano, matematica, logica e inglese non passerò mai. E no, a imparare tutte le domande a memoria non ce la posso fare. In meno di una settimana non riuscirei a memorizzare nemmeno questa (anzi, questa non riuscirei a memorizzarla in un anno, e sfido chiunque): "in quale segmento del nefrone si svolge il maggior assorbimento di acqua?" risposta: "nel tubulo contorto prossimale".
Tubulo contorto prossimale.
Dai, fatemi l'in bocca al lupo, ché sarà probabilmente - non si capisce mica tanto bene, nel bando - un lavoro noioso monotono statale (con cui le scienze non c'entrano una mazza, peraltro) ma sempre meglio di un lavoro noioso monotono statale con le mutande cagate!
venerdì 7 novembre 2008
I can't
h 14:30
Un tenero, tondo, adorabile bimbetto fa un cacatone nelle mutande che manda effluvi di fogna di calcutta fino alla strada. Per la seconda volta in due giorni e la terza in una settimana. (è un lavoro divertente, sì, avete tutti ragione. Mi sganascio dalle risate)
h 16:30
Mentre mi metto il cappotto Collega A commenta il fatto che sabato 29 (SABATO) dovremo fermarci a scuola per una riunione.
SABATO
29
29 NOVEMBRE
SABATO
Per SABATO 29 NOVEMBRE sono stata invitata da Amicissima A al concerto dei Subsonica (SUBSONICA) nella sua ridente città.
Ora, se non rimandano la riunione (RIUNIONE. DI SABATO. SABATO 29. NO, DICO) io monto la ghigliottina. Siete tutti testimoni.
h 17:00
Mi fermo al supermercato. Alla cassa apro il portafogli e constato che mi mancano 50 (cinquanta) euro. Penso: ok, sono rincoglionita, mi saranno caduti ieri. Però... boh... mi pare un po' strano.
h 17:15
Ho un flash: risento Collega A che scendendo dall'autobus dice: "devo andare in farmacia", e aprendo il portafogli aggiunge: "Credevo di avere più soldi... boh, li avrà presi mio marito".
Curiosa coincidenza, nevvero?
Comunque, ladro nella scuola o no, è stato un pomeriggio di merda, ne convenite?
vado a farmi una doccia, pregate che non scivoli.
Un tenero, tondo, adorabile bimbetto fa un cacatone nelle mutande che manda effluvi di fogna di calcutta fino alla strada. Per la seconda volta in due giorni e la terza in una settimana. (è un lavoro divertente, sì, avete tutti ragione. Mi sganascio dalle risate)
h 16:30
Mentre mi metto il cappotto Collega A commenta il fatto che sabato 29 (SABATO) dovremo fermarci a scuola per una riunione.
SABATO
29
29 NOVEMBRE
SABATO
Per SABATO 29 NOVEMBRE sono stata invitata da Amicissima A al concerto dei Subsonica (SUBSONICA) nella sua ridente città.
Ora, se non rimandano la riunione (RIUNIONE. DI SABATO. SABATO 29. NO, DICO) io monto la ghigliottina. Siete tutti testimoni.
h 17:00
Mi fermo al supermercato. Alla cassa apro il portafogli e constato che mi mancano 50 (cinquanta) euro. Penso: ok, sono rincoglionita, mi saranno caduti ieri. Però... boh... mi pare un po' strano.
h 17:15
Ho un flash: risento Collega A che scendendo dall'autobus dice: "devo andare in farmacia", e aprendo il portafogli aggiunge: "Credevo di avere più soldi... boh, li avrà presi mio marito".
Curiosa coincidenza, nevvero?
Comunque, ladro nella scuola o no, è stato un pomeriggio di merda, ne convenite?
vado a farmi una doccia, pregate che non scivoli.
mercoledì 5 novembre 2008
venerdì 31 ottobre 2008
Buone nuove
Non c'abbiamo una lira, è tornato lo squadrismo (come dite? Ah già, la sinistra facinorosa), emettiamo gas tossici alla faccia dei trattati internazionali, i nostri figli frequenteranno la Mediaset School e la Mediobanca University, Mara Carfagna firma (notare la finezza, ho detto firma, non scrive) libri,
ma
è uscito il nuovo album di Andreas Johnson, e voi potrete non crederci, ma è una buona notizia. Cose belle accadono quando Egli si produce, io le ho viste, Alleluja!
Sì, è vestito come un pappa di Miami e la canzone è pronta pronta per una coreografia di Garrison ad Amici, ma bisogna avere fede. Io credo in Andreas Johnson.
C'è grossa crisi.
ma
è uscito il nuovo album di Andreas Johnson, e voi potrete non crederci, ma è una buona notizia. Cose belle accadono quando Egli si produce, io le ho viste, Alleluja!
Sì, è vestito come un pappa di Miami e la canzone è pronta pronta per una coreografia di Garrison ad Amici, ma bisogna avere fede. Io credo in Andreas Johnson.
C'è grossa crisi.
giovedì 30 ottobre 2008
Grandi scoperte
SE un Cossiga dice quelle cose, e tutti lo sentono lo leggono lo sanno e ma lui resta lì indisturbato
SE ciò che lui suggeriva lo si mette effettivamente in pratica e tutti vedono sentono sanno e poliziotti e squadristoidi si mettono d'accordo davanti a tutti telecamere comprese
SE non succede niente e ci si limita a commentare eh ma si sa siamo mica nati ieri
Io dico che c'è qualcosa che non va in questo paese
(ma si può dire? Non vorrei mai contribuire a diffondere sfiducia e depressione)
SE ciò che lui suggeriva lo si mette effettivamente in pratica e tutti vedono sentono sanno e poliziotti e squadristoidi si mettono d'accordo davanti a tutti telecamere comprese
SE non succede niente e ci si limita a commentare eh ma si sa siamo mica nati ieri
Io dico che c'è qualcosa che non va in questo paese
(ma si può dire? Non vorrei mai contribuire a diffondere sfiducia e depressione)
mercoledì 29 ottobre 2008
Soddisfazioni
Soddisfazione è quando uno sciopero capita proprio il giorno prima del giorno che in collegio vi siete presi di vacanza per prolungare il primo novembre che capita proprio il sabato in cui dovresti lavorare.
Ergo, domani comincia il mio weekend lungo quattro giorni.
Sono grosse, grasse soddisfazioni.
Ergo, domani comincia il mio weekend lungo quattro giorni.
Sono grosse, grasse soddisfazioni.
venerdì 24 ottobre 2008
Perplessità
Sono molto indecisa se andare a Roma, domani.
E poi mi domando: una bambina che piange e urla disperata, ma disperata veramente, perché vuole la mamma, e quando la mamma arriva smette di colpo e sorride e saltella, ma proprio di colpo, senza transizione, così, bum, tipo quei bambolotti anni 80 con due facce una che ride e una che piange, ma è normale? Secondo me no.
A proposito di scuola: mi è piaciuta molto la conferenza stampa del nano e della Rottermeier, l'inizio soprattutto, con lui che dice: "sono qui con la valigia in mano perché l'ottimo ministro Gelmini mi ha chiesto di intervenire per difendere il suo decreto dalle illazioni della sinistra facinorosa". Una bambina che chiede al papà di difenderla, in pratica. Meraviglioso.
On air, a proposito di papà
E poi mi domando: una bambina che piange e urla disperata, ma disperata veramente, perché vuole la mamma, e quando la mamma arriva smette di colpo e sorride e saltella, ma proprio di colpo, senza transizione, così, bum, tipo quei bambolotti anni 80 con due facce una che ride e una che piange, ma è normale? Secondo me no.
A proposito di scuola: mi è piaciuta molto la conferenza stampa del nano e della Rottermeier, l'inizio soprattutto, con lui che dice: "sono qui con la valigia in mano perché l'ottimo ministro Gelmini mi ha chiesto di intervenire per difendere il suo decreto dalle illazioni della sinistra facinorosa". Una bambina che chiede al papà di difenderla, in pratica. Meraviglioso.
On air, a proposito di papà
venerdì 17 ottobre 2008
Il post polemico
Qualcuno si ricorderà che la scorsa estate, per un paio di mesi, le mie giornate si sono svolte in codesta maniera:
h 6:00 Sveglia
h 7:00 Autobus
h 8:00 Scuola
h 13:00 Treno Torino-Milano
h 15:00 Stage (tenete a mente questa parola: Stage)
h 20:00 Treno Milano-Torino
Avete tenuto a mente la parolina magica? Stage? Bene. Se avete voglia, andate qui a leggere cos'è uno stage. Se non avete voglia, vi faccio un riassunto di cosa dice la legge:
Tu frequenti un corso di, mettiamo, ufficio stampa.
La scuola si convenziona con qualcuno che lavora nel campo e ti manda a fare uno stage per formarti.
Quindi
SE tu hai già lavorato come, mettiamo, ufficio stampa, e fatto altri corsi e stage nel settore, in teoria dovresti possedere le competenze necessarie ad essere inserito senza passare per un altro stage NON RETRIBUITO.
Ma siamo elastici. Poniamo il caso che il datore di lavoro voglia flessibilmente definire Stage un periodo di formazione e valutazione finalizzato ad un eventuale rapporto lavorativo.
SE quando il periodo ha termine, il datore ti congeda lodando il tuo operato.
SE aggiunge che a settembre SICURAMENTE intenderà affidare i numeroserrimi progetti in partenza a persone che abbiano già lavorato BENE (ti fa l'occhiolino) per lui.
SE gli altri due stagisti hanno ancora più esperienza e competenza di te.
SE a settembre inoltrato trovi nella newsletter di Jobqualcosa.it l'annuncio inserito dal datore per cui hai fatto tutti i giorni sveglia alle 6:00 ecc, che cerca 3 stagisti.
ALLORA tu pensi che sia azzardato definire Stage quello che a tutti gli effetti ti sembra LAVORO IN NERO NON RETRIBUITO.
SE POI ti fai superiore e mandi una mail al Capo Ufficio Stampa (peraltro noto lecchino del datore) per segnalargli che una rivista a cui TU avevi a suo tempo inviato il comunicato ha pubblicato il pezzo.
SE il Capo Ufficio Stampa ti risponde tutto salamelecchi e Oh, grazie, ma come stai, ma cosa fai...
ALLORA tu hai il diritto di mandarlo (fra te e te, ché stai ancora facendo la superiore) a fare in culo, e (sempre fra te e te) pregustare il giorno in cui ti telefonerà per chiederti se hai ricevuto il suo comunicato. Quante risate che ti farai.
h 6:00 Sveglia
h 7:00 Autobus
h 8:00 Scuola
h 13:00 Treno Torino-Milano
h 15:00 Stage (tenete a mente questa parola: Stage)
h 20:00 Treno Milano-Torino
Avete tenuto a mente la parolina magica? Stage? Bene. Se avete voglia, andate qui a leggere cos'è uno stage. Se non avete voglia, vi faccio un riassunto di cosa dice la legge:
Tu frequenti un corso di, mettiamo, ufficio stampa.
La scuola si convenziona con qualcuno che lavora nel campo e ti manda a fare uno stage per formarti.
Quindi
SE tu hai già lavorato come, mettiamo, ufficio stampa, e fatto altri corsi e stage nel settore, in teoria dovresti possedere le competenze necessarie ad essere inserito senza passare per un altro stage NON RETRIBUITO.
Ma siamo elastici. Poniamo il caso che il datore di lavoro voglia flessibilmente definire Stage un periodo di formazione e valutazione finalizzato ad un eventuale rapporto lavorativo.
SE quando il periodo ha termine, il datore ti congeda lodando il tuo operato.
SE aggiunge che a settembre SICURAMENTE intenderà affidare i numeroserrimi progetti in partenza a persone che abbiano già lavorato BENE (ti fa l'occhiolino) per lui.
SE gli altri due stagisti hanno ancora più esperienza e competenza di te.
SE a settembre inoltrato trovi nella newsletter di Jobqualcosa.it l'annuncio inserito dal datore per cui hai fatto tutti i giorni sveglia alle 6:00 ecc, che cerca 3 stagisti.
ALLORA tu pensi che sia azzardato definire Stage quello che a tutti gli effetti ti sembra LAVORO IN NERO NON RETRIBUITO.
SE POI ti fai superiore e mandi una mail al Capo Ufficio Stampa (peraltro noto lecchino del datore) per segnalargli che una rivista a cui TU avevi a suo tempo inviato il comunicato ha pubblicato il pezzo.
SE il Capo Ufficio Stampa ti risponde tutto salamelecchi e Oh, grazie, ma come stai, ma cosa fai...
ALLORA tu hai il diritto di mandarlo (fra te e te, ché stai ancora facendo la superiore) a fare in culo, e (sempre fra te e te) pregustare il giorno in cui ti telefonerà per chiederti se hai ricevuto il suo comunicato. Quante risate che ti farai.
martedì 14 ottobre 2008
Un altro post inutile
Non avete notato negli ultimi tempi come una certa latitanza dei tenutari di blogs? Nessuno che aggiorna, post che stanno lì a fare la muffa... io dico che il responsabile è lui, il malefico Facebook! Facebook ci possiede, ci ha resi schiavi, ormai qualunque cosa facciamo, mentre la facciamo, pensiamo: "sta facendo pipì" "sta dormendo" "si mette il cappotto" "copula con un viados caricato sul lungomare di Montesilvano"... Voglio dire, chi mai può avere voglia di perdere tempo a scrivere un lungo post sulle sue elucubrazioni mentali quando può scoprire cose su se stesso che nemmeno dopo vent'anni di analisi e dieci di raccoglimento in un monastero zen, cose tipo Che puffo sei? (Io per la cronaca sono gargamella, avevate forse dubbi?). Facebook è la nuova piaga dell'umanità, sappiatelo.
Adesso scusate, ho un post molto polemico in canna da qualche settimana, ma prima devo scoprire che Winx sono. Forse lo scrivo domani (il post polemico, non che winx sono).
Adesso scusate, ho un post molto polemico in canna da qualche settimana, ma prima devo scoprire che Winx sono. Forse lo scrivo domani (il post polemico, non che winx sono).
giovedì 9 ottobre 2008
Grrr
Io odio, profondamente odio e aborro l'idea che una talebana debba OBBLIGARMI ad andare a messa. Perché se tu pseudopreside del mio pacco organizzi una messa in orario lavorativo (la seconda in un mese e mezzo), TU MI STAI OBBLIGANDO, e la pseudolibertà di culto o non culto sta andando a farsi fottere.
Io odio, profondamente odio l'idea che se un giorno io decidessi di procreare, e di far crescere mio figlio nella LIBERTA' di credere in cosa minchia gli pare, odio l'idea che mi si venga a dire "ma sei libera di non portarlo". Sti cazzi.
P.S.
Io odio, profondamente odio l'idea che se un giorno io decidessi di procreare, e di far crescere mio figlio nella LIBERTA' di credere in cosa minchia gli pare, odio l'idea che mi si venga a dire "ma sei libera di non portarlo". Sti cazzi.
P.S.
mercoledì 8 ottobre 2008
Annunciazione! Annunciazione!*
Enzo De Caro insegna scrittura creativa all'università.
Cioè.
Io non lo sapevo.
Voi?
Non mi sembra una buona notizia.
Che poi.
Non vi pare emblematico della situazione planetaria il fatto che, dei tre, quello geniale è morto, quello bravo non si sa che fine ha fatto (Che fine ha fatto? Boh. Io lo avvistavo sovente anni orsono, insegnava in una scuola di recitazione piuttosto sfigata, era parecchio grassoccio e aveva l'aria un bel po' depressa), e quello minchione con la voce fastidiosa se la passa bene recitando in fiction di quart'ordine, andando ospite da Cucuzza (adesso Sposini. Che brutta fine, pure lui!) e facendo il prof a scienze delle merendine?
*Scusa Grace, facciamo che è una citazione e non un plagio.
Cioè.
Io non lo sapevo.
Voi?
Non mi sembra una buona notizia.
Che poi.
Non vi pare emblematico della situazione planetaria il fatto che, dei tre, quello geniale è morto, quello bravo non si sa che fine ha fatto (Che fine ha fatto? Boh. Io lo avvistavo sovente anni orsono, insegnava in una scuola di recitazione piuttosto sfigata, era parecchio grassoccio e aveva l'aria un bel po' depressa), e quello minchione con la voce fastidiosa se la passa bene recitando in fiction di quart'ordine, andando ospite da Cucuzza (adesso Sposini. Che brutta fine, pure lui!) e facendo il prof a scienze delle merendine?
*Scusa Grace, facciamo che è una citazione e non un plagio.
domenica 5 ottobre 2008
Il post più inutile della storia
Non ho niente da dire. Sto bene. Scrivo. Vivo. Ho passato la domenica a mangiare e dormire, come non mi succedeva da un po'. Ogni tanto ci vuole. E poi è successo, ve lo dico giusto così, per fare finta che questo sia uno di quei blog dove gli autori annunciano di aver fatto questo e scritto quest'altro ed essere qui e lì, è successo che ho letto questo libro perché lo dovevo recensire, e mi è piaciuto e ho scritto una recensione che è piaciuta all'autrice, che mi ha scritto e mi ha detto che hanno esposto la recensione in una libreria, accanto al libro, e poi un'altra blogger l'ha pubblicata nel suo blog, e insomma, sono le piccole soddisfazioni della vita. Anche considerando il fatto che la recensione in questione l'ho scritta per una rivista con cui ho smesso di collaborare perché non mi pagavano. Che si sappia, a non gratificare il lavoratore se ne perde in qualità. Prima o poi il mondo dovrà capirlo.
domenica 28 settembre 2008
Un tranquillo Week End
Uscire da scuola e prendere un treno. Roma. Cena di lavoro (?!?) con l'Anonima Alcolisti featuring Will&Grace. Mangiare un antipasto a base di cavolfiore (cavolfiore!) di gusto (di gusto!) (complimenti allo chef del secolo). Ascoltando canzoni anni 80 pensare che lavorare con questa gente sarà come non lavorare affatto (pregare che vada tutto come deve andare). Dormire 3 ore. Treno. Torino (Torino!). Buone notizie nei Cieli d'Irlanda (Minkia, finalmente!). Il palaolimpico. I Rem. I Rem a 5 metri di distanza e come una demente non aver portato la macchina fotografica (idem l'amico di concerto, eccheccazzo!). I Rem che roccheggiano come pazzi. Sentire un po' la mancanza di Drive, Everybody Hurts, del momento mistico Country Feedback che al concerto di cinque anni fa ti aveva inebetito. Pensare che no, meglio così, quel momento resterà nella memoria tutta la vita, e da stasera ci si aggiungerà il sudore di Ignoreland. Michael Stipe. Michael Stipe! Michael Stipe è BELLISSIMO. Eccovi qua, vi sento: "Eeeh, vabbè, e se non si chiamava Micheal Stipe dicevi che era bello, uno così?" No. Ma il problema non si pone perché lui si chiama Michael Stipe. Lui E' Michael Stipe, ed è bellissimo in quanto Michael Stipe. E' Arte, Fascino, Carisma, Genio, Rock, Eleganza, Energia. E io tutto ciò lo chiamo Bellezza.
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#remtorino
martedì 23 settembre 2008
din DON dan fa il campanile
Oh ecco finalmente, è uscito dall'ultimo scatolone il libro che cercavo perché dovevo postare una citazione:
"Bisogna tagliarlo grosso. Questo lo diceva del pane, la pagnotta rotonda dalla crosta spessa che lui chiamava pane di Campobasso, dal nome del negozio, che a sua volta prendeva nome da una città di montagna sulla spina dorsale d'Italia"
Ora voi direte donde verrà mai codesta frase, da quale misconosciuto libello? Chi sarà mai costui, un oscuro scrittorucolo di Little Italy?
Prima di rivelarvi il nome devo rivelarvi una cosa: il pane di Campobasso è una delle meraviglie sconosciute di questa povera terra ignorata dalla massa incolta. (Prima o poi mi devo far assumere dall'ufficio del turismo)
Torniamo a noi. Quando mi sono imbattuta nella suddetta frase ho fatto un salto sul divano, oibò, veder citare il nome della mia piccola e bistrattata cittaducola da tarataratarà (rullo di tamburi) pereppeppè (squilli di tromba) Don DeLillo (scusate se è poco) in Underworld (mica nel tema delle elementari) a me m'è piaciuto!
"Bisogna tagliarlo grosso. Questo lo diceva del pane, la pagnotta rotonda dalla crosta spessa che lui chiamava pane di Campobasso, dal nome del negozio, che a sua volta prendeva nome da una città di montagna sulla spina dorsale d'Italia"
Ora voi direte donde verrà mai codesta frase, da quale misconosciuto libello? Chi sarà mai costui, un oscuro scrittorucolo di Little Italy?
Prima di rivelarvi il nome devo rivelarvi una cosa: il pane di Campobasso è una delle meraviglie sconosciute di questa povera terra ignorata dalla massa incolta. (Prima o poi mi devo far assumere dall'ufficio del turismo)
Torniamo a noi. Quando mi sono imbattuta nella suddetta frase ho fatto un salto sul divano, oibò, veder citare il nome della mia piccola e bistrattata cittaducola da tarataratarà (rullo di tamburi) pereppeppè (squilli di tromba) Don DeLillo (scusate se è poco) in Underworld (mica nel tema delle elementari) a me m'è piaciuto!
venerdì 19 settembre 2008
La bella stagione
L'autunno è la mia stagione preferita.
Nei 3 anni scorsi, l'orrore di dover tornare dai piccoli mostruosi fighetti, in una città che non mi voleva bene (per quanto gliene volessi io), con prospettive di cambiamento che diventavano ogni volta di più remote speranze, aveva alquanto intiepidito i miei entusiasmi per i primi freddi e le prime tazze di tè delle cinque e l'energia e i buoni propositi e la voglia di progettare.
Quest'anno è diverso.
I piccoli mostri ci sono ancora ma, attenzione, ho scoperto che da qualche parte esistono bambini che sanno giocare e non solo tirarsi dietro i lego, che quando dici silenzio fanno silenzio, che si risolvono le liti fra di loro senza venire a frignare al primo accenno di diverbio... Insomma. Esistono bambini a cui evidentemente i genitori ogni tanto dicono qualche no. E' la mia scoperta dell'anno.
Ciò non vuol dire che improvvisamente mi sia ritrovata a pensare apperò, quasi quasi lo faccio per tutta la vita.
No.
Quest'anno è diverso perché in questi giorni scrivo sapendo (sperando, và) che servirà a qualcosa, anche se intanto la mia carriera di Carrie Bradshaw de noantri è probabilmente giunta al capolinea - e mi dispiace per me stessa ma soprattutto per un'altra persona che se la sta passando peggio di me a causa di ciò - e c'è gente conosciuta e sconosciuta che apprezza quello che scrivo e questa è cosa bella.
Intanto piove.
Il tempo ideale per rimettersi a pensare.
Vado.
Buon autunno a tutti.
Nei 3 anni scorsi, l'orrore di dover tornare dai piccoli mostruosi fighetti, in una città che non mi voleva bene (per quanto gliene volessi io), con prospettive di cambiamento che diventavano ogni volta di più remote speranze, aveva alquanto intiepidito i miei entusiasmi per i primi freddi e le prime tazze di tè delle cinque e l'energia e i buoni propositi e la voglia di progettare.
Quest'anno è diverso.
I piccoli mostri ci sono ancora ma, attenzione, ho scoperto che da qualche parte esistono bambini che sanno giocare e non solo tirarsi dietro i lego, che quando dici silenzio fanno silenzio, che si risolvono le liti fra di loro senza venire a frignare al primo accenno di diverbio... Insomma. Esistono bambini a cui evidentemente i genitori ogni tanto dicono qualche no. E' la mia scoperta dell'anno.
Ciò non vuol dire che improvvisamente mi sia ritrovata a pensare apperò, quasi quasi lo faccio per tutta la vita.
No.
Quest'anno è diverso perché in questi giorni scrivo sapendo (sperando, và) che servirà a qualcosa, anche se intanto la mia carriera di Carrie Bradshaw de noantri è probabilmente giunta al capolinea - e mi dispiace per me stessa ma soprattutto per un'altra persona che se la sta passando peggio di me a causa di ciò - e c'è gente conosciuta e sconosciuta che apprezza quello che scrivo e questa è cosa bella.
Intanto piove.
Il tempo ideale per rimettersi a pensare.
Vado.
Buon autunno a tutti.
domenica 14 settembre 2008
Cupio dissolvi
Se devo essere sincera, durante la lettura di Infinite Jest ho spesso perso il filo. Ho adorato alcuni racconti, altri li ho trovati detestabilmente prolissi. Insomma, non era (è) il mio scrittore preferito. Ma c'era una cosa che me lo rendeva adorabile: il suo amore per la matematica.
Io a scuola avevo 9 in italiano e 8 in matematica, e non perché fossi secchiona, anzi (avevo 5 in latino, per dire, e qui mi urge ringraziare colui senza il quale il titolo di questo post non sarebbe stato tanto calzante). No, era perché la matematica, udite udite, mi piaceva. E non ho mai capito l'aut-aut "o le lettere o i numeri". Io credo che la matematica sia, come l'arte e la filosofia, un tentativo di dare forma definita al caos. E quindi uno scrittore appassionato di matematica tanto da scrivere un libro sull'infinito non poteva che ispirarmi simpatia.
E quando Amica A mi ha dato la notizia, dietro la risata isterica che ci ha colto c'erano veri sconcerto e sconforto.
Non sapevo cosa dire e non lo so bene nemmeno adesso. Mi viene solo da fare una domanda, di una banalità che a lui, che era l'antiovvietà, non rende giustizia: perché?
...e visse la sua vita non più in affitto, cosa fra le cose, l'anima della sua persona un tanto di vapore lassù in alto, che cade come pioggia e poi risale, il saliscendi del sole uno yo-yo
David Foster Wallace - Oblio
mercoledì 10 settembre 2008
Jobcrossing
Il mio provvedimento preferito dell'avveniristica riforma gelmini è l'utilizzo degli insegnanti precari come operatori turistici.
Mi sorgono curiosità:
-cos'aveva bevuto la ministra prima di partorire un'idea di cotanta genialità? Voglio assaggiarlo assolutamente.
-perché proprio operatori turistici e non, che ne so, operatori ecologici, impiegati del catasto, corteggiatori di Uomini e donne?
-soprattutto: io preferirei fare l'operatrice turistica (qualunque cosa faccia un'operatrice turistica) che la maestra. A questo punto baratto il mio posto a tempo indeterminato con un precariato di lungo corso. Astenersi perditempo.
Mi sorgono curiosità:
-cos'aveva bevuto la ministra prima di partorire un'idea di cotanta genialità? Voglio assaggiarlo assolutamente.
-perché proprio operatori turistici e non, che ne so, operatori ecologici, impiegati del catasto, corteggiatori di Uomini e donne?
-soprattutto: io preferirei fare l'operatrice turistica (qualunque cosa faccia un'operatrice turistica) che la maestra. A questo punto baratto il mio posto a tempo indeterminato con un precariato di lungo corso. Astenersi perditempo.
lunedì 8 settembre 2008
I feel fine
Conoscendo i miei trascorsi, visti gli incontri fortuiti e le prospettive apertemisi nel corso del fine settimana, il minimo che possa aspettarmi è la fine del mondo.
(Ma dovendo essere risucchiati, proprio dalla Svizzera? Giamaica, Bali, che so...)
(E avevo anche preso il biglietto per i Rem!)
(Ma dovendo essere risucchiati, proprio dalla Svizzera? Giamaica, Bali, che so...)
(E avevo anche preso il biglietto per i Rem!)
mercoledì 3 settembre 2008
Non è un paese per democratici
Dirigente Scolastica: "E la festa di inizio anno culminerà in una messa. Perché io rispetto tutti ma credo che esista un Dio sopra di noi, che è uno anche se viene chiamato con nomi diversi. E quindi, siccome io sono cattolica, faremo una messa. Naturalmente, chi non vorrà partecipare sarà libero di non venire"
LB: "Ah bè, allora. Grazie!"
DS: "E pretenderò il crocifisso in tutte le aule! Perché oggi i bambini e i ragazzi arrivano a scuola senza valori, e il nostro compito è quello di educarli, e io non pongo diktat, ma il crocifisso è un diktat! Noi accogliamo bambini di tutte le religioni e li rispettiamo, ma noi siamo cattolici, la religione di stato è la religione cattolica. Se a qualcuno non piace il crocifisso è libero di non guardarlo!"
LB controlla il suo contratto. Le pareva come di ricordare che fosse stata assunta dallo stato italiano, non da quello vaticano.
Ah già.
L'ho già detto che mi piacciono i paesi scandinavi?
Al limite la Spagna.
LB: "Ah bè, allora. Grazie!"
DS: "E pretenderò il crocifisso in tutte le aule! Perché oggi i bambini e i ragazzi arrivano a scuola senza valori, e il nostro compito è quello di educarli, e io non pongo diktat, ma il crocifisso è un diktat! Noi accogliamo bambini di tutte le religioni e li rispettiamo, ma noi siamo cattolici, la religione di stato è la religione cattolica. Se a qualcuno non piace il crocifisso è libero di non guardarlo!"
LB controlla il suo contratto. Le pareva come di ricordare che fosse stata assunta dallo stato italiano, non da quello vaticano.
Ah già.
L'ho già detto che mi piacciono i paesi scandinavi?
Al limite la Spagna.
martedì 2 settembre 2008
venerdì 29 agosto 2008
La verità
Questo è uno di quei periodi in cui avrei bisogno di imbattermi casualmente in Andreas Johnson.
(non chiedete spiegazioni)
(non chiedete spiegazioni)
Tutto passato
E che ci volete fare, io sono una di quelle che se ammazzassero qualcuno in quei giorni otterrebbero le attenuanti per temporanea infermità mentale. Ma comunque stanotte, mentre mi rivoltolavo nel letto afflitta da insonnia, caldo, freddo, agitazione, mi sono fatta un paio di domande e mi sono data delle risposte. E stamattina c'è il sole e ascolto i Verve redivivi. Come me, rediviva a intervalli regolari.
...
Schizofrenica?
...
Schizofrenica?
giovedì 28 agosto 2008
Vi ricordate il ritorno dell'ottimismo? E' finito, passato, morto, ciao. No non è successo niente, sarà la pioggia, saranno le mestruazioni, sarà che per il quarto anno fra una settimana ricomincio a fare il lavoro che più mi si disadatta, quello per cui non sono portata, quello che odio, quello che mi fa stare male, quello che non posso lasciare perché è l'unico per cui mi pagano, quello che mi soffoca, mi fa sentire in carcere, mi fa schifo, mi fa ribrezzo, mi umilia, mi stressa, mi stanca, mi innervosisce, mi manderà dallo psichiatra, mi fa avere paura di me stessa e di quello che potrei fare, avete presente "attento a quello che desideri perché potrebbe avverarsi?" bon, per me vale il contrario, "Attenta a quello che NON desideri perché potrebbe avverarsi", e intanto cadono stelle e si spengono candeline di compleanno e non pensiate che i miei desideri siano del tipo "desidero che Jeff Buckley torni in vita e mi chieda di sposarlo mentre ricevo il nobel per la letteratura", no, sono desideri normali, e no, non aspetto che la realizzazione degli stessi avvenga per grazia divina, mi impegno e lavoro e faccio tutto ciò che deve essere fatto ma non basta, non basta mai, perché siamo in Italia, perché è il 2008, perché io sono io e dicono che sono fortunata perché ho qualcosa che tante persone sognano.
Cazzo, non lo voglio, datelo a chi lo vuole. Io sto vivendo nel sogno di qualcun altro, per me è un incubo, e qualcuno mi dica come faccio a svegliarmi, perché non ce la faccio più.
Non ce la faccio più.
Cazzo, non lo voglio, datelo a chi lo vuole. Io sto vivendo nel sogno di qualcun altro, per me è un incubo, e qualcuno mi dica come faccio a svegliarmi, perché non ce la faccio più.
Non ce la faccio più.
mercoledì 27 agosto 2008
L'oroscopo di Brezsny
Domani scade, me lo copio qua così non sparisce, che stavolta mi è proprio piaciuto!
"Il filosofo statunitense Henry David Thoreau, vissuto nell'ottocento, scrisse moltissimo. Il suo libro Disobbedienza civile ha ispirato Tolstoj, Gandhi e Martin Luther King. Inoltre, nel diario che ha tenuto per più di vent'anni descrive la natura con una precisione e un'attenzione paragonabili a quelle degli ambientalisti di oggi. Tuttavia Thoreau era anche un uomo che sapeva rilassarsi e che non sentiva il bisogno di mostrarsi all'altezza degli altri. Nel suo diario ha scritto: "Per molti anni mi sono autonominato ispettore dei temporali e delle tempeste di neve. Ho svolto questo lavoro con grande cura, anche se nessuno mi pagava per farlo". Sarà il tuo modello per gli ultimi mesi del 2008, Bilancia. Spero che ti aiuti a rilassarti e a capire una cosa: per diventare il capolavoro che sei destinato a essere devi competere solo con te stesso."
"Il filosofo statunitense Henry David Thoreau, vissuto nell'ottocento, scrisse moltissimo. Il suo libro Disobbedienza civile ha ispirato Tolstoj, Gandhi e Martin Luther King. Inoltre, nel diario che ha tenuto per più di vent'anni descrive la natura con una precisione e un'attenzione paragonabili a quelle degli ambientalisti di oggi. Tuttavia Thoreau era anche un uomo che sapeva rilassarsi e che non sentiva il bisogno di mostrarsi all'altezza degli altri. Nel suo diario ha scritto: "Per molti anni mi sono autonominato ispettore dei temporali e delle tempeste di neve. Ho svolto questo lavoro con grande cura, anche se nessuno mi pagava per farlo". Sarà il tuo modello per gli ultimi mesi del 2008, Bilancia. Spero che ti aiuti a rilassarti e a capire una cosa: per diventare il capolavoro che sei destinato a essere devi competere solo con te stesso."
Quest'estate ho ricominciato a mettermi lo smalto e c'ho pensato su. E' una cosa che faccio sempre nei periodi di cambiamento. Il team di psicanalisti che ho nel cervello sta lavorando a una spiegazione plausibile della cosa. Vi farò sapere.
Ieri sono andata a dare un'occhiata alla nuova scuola ed è tornata l'ansia. Mattutina, stavolta. Sono gli ultimi giorni di vacanza e io mi sveglio alle sette. Odio. Però la mia stanza sta lentamente recuperando un aspetto quasi vivibile, per quanto in garage ci siano ancora 3 scatoloni pieni. Quello pieno di cd, in particolare, mi dà da pensare. Dove li metterò? Sto meditando di farmi un parquet con portacd a scomparsa sotto, come quello che ha Lane di Una mamma per amica.
Comunque le persone che non leggono hanno decisamente meno problemi, psicologici va da sé ma anche logistici. Quasi quasi smetto. Ho smesso di fumare, smesso di mangiarmi le unghie, ci sta, no?
Ci sta anche che stia zitta, avete ragione.
Ieri sono andata a dare un'occhiata alla nuova scuola ed è tornata l'ansia. Mattutina, stavolta. Sono gli ultimi giorni di vacanza e io mi sveglio alle sette. Odio. Però la mia stanza sta lentamente recuperando un aspetto quasi vivibile, per quanto in garage ci siano ancora 3 scatoloni pieni. Quello pieno di cd, in particolare, mi dà da pensare. Dove li metterò? Sto meditando di farmi un parquet con portacd a scomparsa sotto, come quello che ha Lane di Una mamma per amica.
Comunque le persone che non leggono hanno decisamente meno problemi, psicologici va da sé ma anche logistici. Quasi quasi smetto. Ho smesso di fumare, smesso di mangiarmi le unghie, ci sta, no?
Ci sta anche che stia zitta, avete ragione.
domenica 17 agosto 2008
venerdì 15 agosto 2008
A distanza di 10 anni, la famiglia Bognanni trascorre per la seconda volta il giorno di ferragosto in ospedale.
Paura?
No. Dieci anni fa sì, un bel po', c'ero io più di là che di qua, infatti avevo in mente quest'anno di fare una festa per celebrare il decennale della mia rinascita, e poi volevo scrivere un post di quelli un sacco profondi, tipo conoscere da vicino la grande falciatrice ti fa vedere le cose da un'altra prospettiva, bla bla bla, ma tutto sommato l'attesa di Leonardino che si appropinqua a fare il suo trionfale ingresso in questo triste mondo malato pure mi sembra un bel modo.
Bon.
Vi farò sapere.
Paura?
No. Dieci anni fa sì, un bel po', c'ero io più di là che di qua, infatti avevo in mente quest'anno di fare una festa per celebrare il decennale della mia rinascita, e poi volevo scrivere un post di quelli un sacco profondi, tipo conoscere da vicino la grande falciatrice ti fa vedere le cose da un'altra prospettiva, bla bla bla, ma tutto sommato l'attesa di Leonardino che si appropinqua a fare il suo trionfale ingresso in questo triste mondo malato pure mi sembra un bel modo.
Bon.
Vi farò sapere.
mercoledì 13 agosto 2008
Buon ferragosto
Stamattina la colazione mi è stata rovinata dalla notizia che Newsweek avrebbe elogiato l'operato dello psiconano nei primi cento giorni del suo ineccepibile governo. In preda a spasmi e conati, mi sono trascinata al computer per saperne di più, e ho trovato l'articolo incriminato.
Ciò che la solerte stampa italiana ha mancato di sottolineare, nel coretto di "Oh pensa, la stampa estera ha smesso di trattarci male", è l'assunto di fondo dello scritto, e cioè: "gli italiani sono dei poveri deficienti".
Estrapolo: Berlusconi ha fatto una cosa senza precedenti nella storia italiana: mettere ordine in questo paese apparentemente ingovernabile. E vabbè.
Poi: Esemplare la sua abilità di ripulire Napoli, per mesi sepolta dalla spazzatura. Sulla questione già mi espressi, non mi ripeterò, anche perché adesso arriva il meglio.
La legge sull'immunità per le più alte cariche dello stato potrebbe presentare un conflitto di interessi, ma gli italiani si sentono troppo poveri per prestarvi attenzione. Solo io trovo agghiacciante questa affermazione? Della serie non far pagare l'Ici a questi mentecatti interessati solo al loro orticello, magari mettigli 100 euro in più sulla busta paga e vedi quanto sono contenti, così si distraggono con il telefonino nuovo e non si accorgono di essere governati da un mafioso.
E per finire: Ha affrontato la percezione che la violenza fosse in aumento e che gli stranieri fossero quelli a cui dare la colpa .
Capito? La percezione. Non il fatto. La percezione.
Quello che va combattuto è la percezione. L'apparenza. Sfruttando il fatto che siamo un popolo di ignoranti e razzisti.
Questo ha scritto Newsweek.
Che abbiamo Berlusconi perché ce lo meritiamo.
Ciò che la solerte stampa italiana ha mancato di sottolineare, nel coretto di "Oh pensa, la stampa estera ha smesso di trattarci male", è l'assunto di fondo dello scritto, e cioè: "gli italiani sono dei poveri deficienti".
Estrapolo: Berlusconi ha fatto una cosa senza precedenti nella storia italiana: mettere ordine in questo paese apparentemente ingovernabile. E vabbè.
Poi: Esemplare la sua abilità di ripulire Napoli, per mesi sepolta dalla spazzatura. Sulla questione già mi espressi, non mi ripeterò, anche perché adesso arriva il meglio.
La legge sull'immunità per le più alte cariche dello stato potrebbe presentare un conflitto di interessi, ma gli italiani si sentono troppo poveri per prestarvi attenzione. Solo io trovo agghiacciante questa affermazione? Della serie non far pagare l'Ici a questi mentecatti interessati solo al loro orticello, magari mettigli 100 euro in più sulla busta paga e vedi quanto sono contenti, così si distraggono con il telefonino nuovo e non si accorgono di essere governati da un mafioso.
E per finire: Ha affrontato la percezione che la violenza fosse in aumento e che gli stranieri fossero quelli a cui dare la colpa .
Capito? La percezione. Non il fatto. La percezione.
Quello che va combattuto è la percezione. L'apparenza. Sfruttando il fatto che siamo un popolo di ignoranti e razzisti.
Questo ha scritto Newsweek.
Che abbiamo Berlusconi perché ce lo meritiamo.
martedì 12 agosto 2008
Quasi ferragosto
La blogosfera è vuota e desolata, ho appena sfiorato l'accascio da pressione bassa davanti all'impiegata delle poste che mi ha dovuto portare acqua e zucchero, ah a proposito di poste, vi ricordate quel pagamento di cui vi parlai qualche post addietro? E' arrivato. Che alla scuola holden leggano il mio blog? Ehilà, ciao voi! Non vi rinnegherò quando sarò famosa! Ariproposito: domenica ho arbitrariamente deciso di mettere il punto finale all'opera seconda, che al momento si trova al vaglio del mio personale e fidato comitato di lettura.
Bene, adesso che siete aggiornati sulle mie recenti attività, potete tornare sereni a leggere Faletti e giocare a frisbee. Buon proseguimento.
In heavy rotation:
Bene, adesso che siete aggiornati sulle mie recenti attività, potete tornare sereni a leggere Faletti e giocare a frisbee. Buon proseguimento.
In heavy rotation:
venerdì 8 agosto 2008
Eccomi
Eh no, non sono stata risucchiata dal buco nero incuneato fra Abruzzo e Puglia per ritrovarmi su una bizzarra isola che si muove nello spaziotempo popolata da loschi figuri. Sono stata a Eboli. In effetti, più o meno... Oh, non vi fate sentire, che gli ebolitani sono molto fieri della loro cittadella, altro che noi signori dell'autocritica motivata e non. Comunque, non che non avessi modo di connettermi, semplicemente non avevo voglia da scrivere.
Anche adesso, non è che proprio abbia tutti questi argomenti. Uno solo, in effetti: ho trovato questo post, e autoreferenzialmente vi invito a leggerlo.
Anche adesso, non è che proprio abbia tutti questi argomenti. Uno solo, in effetti: ho trovato questo post, e autoreferenzialmente vi invito a leggerlo.
venerdì 1 agosto 2008
Un po' di geografia
L’Italia è divisa in 20 regioni. Non 19, 20. Ognuna di esse è dotata di un capoluogo amministrativo. Campobasso è il capoluogo del MOLISE. Non si trova in Basilicata, non si trova in Puglia, non si trova in Calabria. Campobasso si trova in MOLISE. Il Molise è lì:
Lo vedete? Più grande della Valle d’Aosta. Dopo l’Abruzzo, prima della Puglia (O, se venite da sud, dopo la Puglia, prima dell’Abruzzo). Ivi non sorge un agglomerato di antimateria, bensì il MOLISE.
L’italiano medio se (per sbaglio, naturalmente) è stato in Molise, commenterà: “In Molise non c’è niente”. Il medesimo italiano medio, quando visiterà l’Irlanda-la Scandinavia-la Svizzera, o anche semplicemente la Toscana, commenterà: “Ooooohhh… che meraviglia, quale incanto, che bucolici paesaggi d’altri tempi, quanto verde! Oooohhh… i boschi! Ooooohhh… il verde! Ooooohhh… le montagne, le colline, la flora e la fauna!”. Per l’italiano medio, ciò che in Irlanda, Svizzera, Scandinavia, Toscana, si chiama Verde, Boschi, Bucolici paesaggi, Flora, Fauna, Boschi, Colline, in Molise prende il nome di Nulla.
E poi c’è Campobasso. 50000 abitanti, capoluogo. Il quale, pur trovandosi ad essere ubicato fra boschi colline flora fauna ecc. vanta: costruzioni in cemento armato, automobili, un fine centro storico d’epoca medievale, un cinema multisala e uno d’essai, antenne per la ricezione dei canali televisivi, locali dove i giovani, perlopiù abbigliati secondo i dettami delle mode del momento, possono trascorrere il tempo libero sorseggiando bevande alcoliche, qualche locale atto ad accogliere spettacoli di musica dal vivo, un’università degli studi, un teatro di epoca risorgimentale, un conservatorio, uno stadio da 25000 persone, due centri commerciali, tre librerie. Sto scrivendo questo post grazie ad una connessione wireless.
Sarà stata colpa mia e dei pianti greci che hanno accompagnato l’abbandono di Torino, ma vorrei tranquillizzare quanti mi leggono e si preoccupano per le mie sorti. Qui non ci sono lupi che scorrazzano indisturbati, niente uomini con la coppola che si turbano se arriva in città una Maléna, niente donne col catino dei panni in equilibrio sul capo.
Qui Campobasso, Molise, Italia, ventunesimo secolo.
Lo vedete? Più grande della Valle d’Aosta. Dopo l’Abruzzo, prima della Puglia (O, se venite da sud, dopo la Puglia, prima dell’Abruzzo). Ivi non sorge un agglomerato di antimateria, bensì il MOLISE.
L’italiano medio se (per sbaglio, naturalmente) è stato in Molise, commenterà: “In Molise non c’è niente”. Il medesimo italiano medio, quando visiterà l’Irlanda-la Scandinavia-la Svizzera, o anche semplicemente la Toscana, commenterà: “Ooooohhh… che meraviglia, quale incanto, che bucolici paesaggi d’altri tempi, quanto verde! Oooohhh… i boschi! Ooooohhh… il verde! Ooooohhh… le montagne, le colline, la flora e la fauna!”. Per l’italiano medio, ciò che in Irlanda, Svizzera, Scandinavia, Toscana, si chiama Verde, Boschi, Bucolici paesaggi, Flora, Fauna, Boschi, Colline, in Molise prende il nome di Nulla.
E poi c’è Campobasso. 50000 abitanti, capoluogo. Il quale, pur trovandosi ad essere ubicato fra boschi colline flora fauna ecc. vanta: costruzioni in cemento armato, automobili, un fine centro storico d’epoca medievale, un cinema multisala e uno d’essai, antenne per la ricezione dei canali televisivi, locali dove i giovani, perlopiù abbigliati secondo i dettami delle mode del momento, possono trascorrere il tempo libero sorseggiando bevande alcoliche, qualche locale atto ad accogliere spettacoli di musica dal vivo, un’università degli studi, un teatro di epoca risorgimentale, un conservatorio, uno stadio da 25000 persone, due centri commerciali, tre librerie. Sto scrivendo questo post grazie ad una connessione wireless.
Sarà stata colpa mia e dei pianti greci che hanno accompagnato l’abbandono di Torino, ma vorrei tranquillizzare quanti mi leggono e si preoccupano per le mie sorti. Qui non ci sono lupi che scorrazzano indisturbati, niente uomini con la coppola che si turbano se arriva in città una Maléna, niente donne col catino dei panni in equilibrio sul capo.
Qui Campobasso, Molise, Italia, ventunesimo secolo.
mercoledì 30 luglio 2008
E bon
Bon. Amo questo modo di dire, Ormai l'ho adottato e lo dirò sempre, dovunque min porterà questa merda di vita. rende l'idea, non trovate? Bon. E vafancul'! Chiedo scusa in anticipo per i refusi. Ho bevuto un bel po'. E iòl tacco 12 sarà anche il miglior amico della donna, ma non sulla strada per Giancarlo. No. Ho salutato (quasi) tutti gli amici. Mi hanno regalato 3 libri su torino, o ambietnati a torino, tanto per non farmi sentire troppo la nostalgia (??!), e anche una palla con la neve con dentro la mole, e anche una cartolina con il toro che porta fortuna se gli acciacchi le palle, che io gliele ho acciaccate tante di quelle volte che come minimo dovrei aver vibnto al superenalotto, e invece... ma comunque. Sono tornata a casa con le scarpe in mano, che non è da me, però minchia, il tacco 12... ma tanto avevo uno smalto nero che i miei complessi di avre i piedi brutti mi sono un po' passati perché lo smalto nero è molto rock'n'roll e andare in giro per la città a piedi nudi fa molto Sienna Miller, che poi avevo un vestitino grigio taglio impero coi leggings sotto che faceva moooolto sienna miller, quindi. (ma come michia facevano Baudelaire e i suoi compari a scrivere capolavori sotto assenzio? Io sono sotto vino e sto scrivendo un sacco di cazzate. Credo.)
Per dire che.
Niente.
Domani parto.
E il video di addio non poteva mancare, certo che no.
Dunque.
Per l'occasione ne ho scelto uno che si, ovviamente sono loro, però, tanto per variare, in duetto, con un altro gruppo very sabaudo, e il motivo per cui ho scelto questo video è very nostalgico: io c'ero, quando l'hanno girato.
Si. Correva l'anno... boh... 2004? E io mi sedetti su una panchina a fare finta di leggere, che noi holdeniani siamo gente d'intelletto, mica groupie da quattro denari. Il video fu girato in quel di Piazza Castello, che è come dire il cuore di Torino. Anche se io sono più tipo da Piazza Vittorio (ah, l'abitudine dei torinesi di chiamare vie e piazze col solo nome di battesimo: Piazza Vittorio, Corso Vittorio, Corso Mmassimo... ma Massimo chi? Tutti cugini loro), Piazza Carlina, oh che bella Piazza Carlina, Piazza Emanuele Filiberto, Oh oui, che petit Paris! Comunque. Piazza Castello il centro centrissimo di Torino.
Eccola. E poi bon, basta co 'sta Torino.
Per dire che.
Niente.
Domani parto.
E il video di addio non poteva mancare, certo che no.
Dunque.
Per l'occasione ne ho scelto uno che si, ovviamente sono loro, però, tanto per variare, in duetto, con un altro gruppo very sabaudo, e il motivo per cui ho scelto questo video è very nostalgico: io c'ero, quando l'hanno girato.
Si. Correva l'anno... boh... 2004? E io mi sedetti su una panchina a fare finta di leggere, che noi holdeniani siamo gente d'intelletto, mica groupie da quattro denari. Il video fu girato in quel di Piazza Castello, che è come dire il cuore di Torino. Anche se io sono più tipo da Piazza Vittorio (ah, l'abitudine dei torinesi di chiamare vie e piazze col solo nome di battesimo: Piazza Vittorio, Corso Vittorio, Corso Mmassimo... ma Massimo chi? Tutti cugini loro), Piazza Carlina, oh che bella Piazza Carlina, Piazza Emanuele Filiberto, Oh oui, che petit Paris! Comunque. Piazza Castello il centro centrissimo di Torino.
Eccola. E poi bon, basta co 'sta Torino.
domenica 27 luglio 2008
Qualcosa di buono arriverà (?)
Come giustamente sottolinea il Nonno , la colonna sonora è fondamentale. E io, mentre continuo a buttare scartoffie (esatto, non finiscono mai) (Oggi ho buttato un poster che mi sono portata dietro per tutte le case, è stata una decisione sofferta ma liberatoria), buttando buttando ho deciso che la perfetta colonna sonora della domenica mattina è questa (provate a dire di no. Impossibile. E' lei. E' La Canzone Della Domenica Mattina):
Certo, se ci fosse lui in camera che te la canta dal vivo, diciamo che lo stare in casa la domenica mattina assumerebbe un altro significato, ma non stiamo a sottilizzare.
Certo, se ci fosse lui in camera che te la canta dal vivo, diciamo che lo stare in casa la domenica mattina assumerebbe un altro significato, ma non stiamo a sottilizzare.
sabato 26 luglio 2008
Ogni tanto sono seria
Stanotte mi sono svegliata e non riuscivo a riprendere sonno. Non per tanto, sarà stato un quarto d'ora. Un quarto d'ora al buio, sdraiata, a pensare. Solo un quarto d'ora. Noia, inquietudine e pensieri cupi.
Pensate stare al buio, sdraiati, a pensare, pensare e basta, per una giornata. Per una settimana. Per un anno. Per dieci anni.
Beh, io ve lo dico, lo sto scrivendo nero su bianco e che sia chiaro: dovesse capitare a me, lasciate che mi addormenti per l'eternità.
Ma.
Qualcuno ha deciso che IO non posso disporre della MIA vita. Che NOI, che non crediamo in Dio o che, se ci crediamo, ce lo immaginiamo più misericordioso di quanto ce l'hanno dipinto, non abbiamo autorità decisionale sulle NOSTRE vite.
Si è detto tanto sull'argomento, ma non troppo secondo me, e non abbastanza. Non sarà abbastanza fino a quando non sarà chiaro una volta per tutte che viviamo in Italia, non nello Stato vaticano.
Ecco perché mi unisco convinta a questo appello, partito da qui.
L'uomo che potete vedere e ascoltare nel filmato qua sotto si chiama Paolo Ravasin, presiede la Cellula Coscioni di Treviso ed è malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Pochi giorni fa Paolo ha registrato in questo video il proprio testamento biologico, affinché nessuno possa affermare, anche fra cent'anni, che vi siano dubbi sulla sua effettiva volontà.
Quello che vi chiedo, se anche voi avete a cuore la libertà di scelta e l'autodeterminazione delle persone, è di scrivere un post e inserire il filmato sul vostro blog, utilizzando il codice che potete scaricare cliccando qua: in modo che i soliti chiacchieroni, quelli che sparano anatemi e sentenze dalla mattina alla sera, si facciano una vaga idea dell'argomento di cui si riempiono la bocca.
E magari, chissà, si vergognino e tacciano per un po'.
Grazie a tutti per quello che potrete fare.
Mina & Alessandro.
Il testo del testamento biologico di Paolo Ravasin
Io Paolo Ravasin nato a Ceggia, in provincia di Venezia il quattro aprile 1960, attualmente ospite presso la Casa Soggiorno Villa delle Magnolie a Monastier, in provincia di Treviso e sono stato adeguatamente informato, nel corso di approfonditi colloqui con il dottor Agostino Paccagnella (06.02.08) e il dottor Guido Zerbinati (06.02.08 e 13.02.08) alla presenza del dottor Camillo Barbisan Presidente del Comitato di Bioetica dell'ULSS 9, dell'evoluzione della mia malattia e della conseguente indicazione ai relativi trattamenti. In particolare per quanto riguarda la possibilità di nutrirmi ed idratarmi. La mia ferma, convinta e documentata volontà in proposito è la seguente:"nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalità naturale. Tale rifiuto è da ritenersi efficace anche nella circostanza in cui perdessi qualsivoglia capacità di esprimere e ribadire la mia volontà.Inoltre, a partire dal momento in cui non fossi più in grado di nutrirmi e idratarmi attraverso la mia bocca rifiuto la somministrazione di qualsiasi terapia medica destinata a trattare la malattia di cui sono affetto e oltre altre patologie sopravvenienti intese come complicazioni. Accetto unicamente i farmaci necessari a trattare i sintomi dolorosi derivanti, in particolar modo, dalla disidratazione nella modalità di somministrazione che il mio medico - dottor. Guido Zerbinati o i suoi sostituti - riterrà appropriata.Affermo di essere stato informato e quindi sono pienamente consapevole delle conseguenze a cui mi espongo mediante tale rifiuto che tuttavia considero quale mia insuperabile manifestazione di volontà. Infine oppongo il mio rifiuto ad ogni trasferimento in strutture ospedaliere". Non essendo in grado di sottoscrivere materialmente tale documento a causa della mia infermità attribuisco al medesimo il valore di espressione della mia autentica volontà attraverso una videoregistrazione nel corso della quale ho letto la lettura di questo testo al quale ho dato oralmente il mio assenso e che viene sottoscritto dai testimoni presenti.
Pensate stare al buio, sdraiati, a pensare, pensare e basta, per una giornata. Per una settimana. Per un anno. Per dieci anni.
Beh, io ve lo dico, lo sto scrivendo nero su bianco e che sia chiaro: dovesse capitare a me, lasciate che mi addormenti per l'eternità.
Ma.
Qualcuno ha deciso che IO non posso disporre della MIA vita. Che NOI, che non crediamo in Dio o che, se ci crediamo, ce lo immaginiamo più misericordioso di quanto ce l'hanno dipinto, non abbiamo autorità decisionale sulle NOSTRE vite.
Si è detto tanto sull'argomento, ma non troppo secondo me, e non abbastanza. Non sarà abbastanza fino a quando non sarà chiaro una volta per tutte che viviamo in Italia, non nello Stato vaticano.
Ecco perché mi unisco convinta a questo appello, partito da qui.
L'uomo che potete vedere e ascoltare nel filmato qua sotto si chiama Paolo Ravasin, presiede la Cellula Coscioni di Treviso ed è malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Pochi giorni fa Paolo ha registrato in questo video il proprio testamento biologico, affinché nessuno possa affermare, anche fra cent'anni, che vi siano dubbi sulla sua effettiva volontà.
Quello che vi chiedo, se anche voi avete a cuore la libertà di scelta e l'autodeterminazione delle persone, è di scrivere un post e inserire il filmato sul vostro blog, utilizzando il codice che potete scaricare cliccando qua: in modo che i soliti chiacchieroni, quelli che sparano anatemi e sentenze dalla mattina alla sera, si facciano una vaga idea dell'argomento di cui si riempiono la bocca.
E magari, chissà, si vergognino e tacciano per un po'.
Grazie a tutti per quello che potrete fare.
Mina & Alessandro.
Il testo del testamento biologico di Paolo Ravasin
Io Paolo Ravasin nato a Ceggia, in provincia di Venezia il quattro aprile 1960, attualmente ospite presso la Casa Soggiorno Villa delle Magnolie a Monastier, in provincia di Treviso e sono stato adeguatamente informato, nel corso di approfonditi colloqui con il dottor Agostino Paccagnella (06.02.08) e il dottor Guido Zerbinati (06.02.08 e 13.02.08) alla presenza del dottor Camillo Barbisan Presidente del Comitato di Bioetica dell'ULSS 9, dell'evoluzione della mia malattia e della conseguente indicazione ai relativi trattamenti. In particolare per quanto riguarda la possibilità di nutrirmi ed idratarmi. La mia ferma, convinta e documentata volontà in proposito è la seguente:"nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalità naturale. Tale rifiuto è da ritenersi efficace anche nella circostanza in cui perdessi qualsivoglia capacità di esprimere e ribadire la mia volontà.Inoltre, a partire dal momento in cui non fossi più in grado di nutrirmi e idratarmi attraverso la mia bocca rifiuto la somministrazione di qualsiasi terapia medica destinata a trattare la malattia di cui sono affetto e oltre altre patologie sopravvenienti intese come complicazioni. Accetto unicamente i farmaci necessari a trattare i sintomi dolorosi derivanti, in particolar modo, dalla disidratazione nella modalità di somministrazione che il mio medico - dottor. Guido Zerbinati o i suoi sostituti - riterrà appropriata.Affermo di essere stato informato e quindi sono pienamente consapevole delle conseguenze a cui mi espongo mediante tale rifiuto che tuttavia considero quale mia insuperabile manifestazione di volontà. Infine oppongo il mio rifiuto ad ogni trasferimento in strutture ospedaliere". Non essendo in grado di sottoscrivere materialmente tale documento a causa della mia infermità attribuisco al medesimo il valore di espressione della mia autentica volontà attraverso una videoregistrazione nel corso della quale ho letto la lettura di questo testo al quale ho dato oralmente il mio assenso e che viene sottoscritto dai testimoni presenti.
venerdì 25 luglio 2008
Grazie al mitico blog I Dentici ho scoperto questa cosa:
Non è uno scherzo, potete controllare sul sito. E poi chiedetemi ancora perché amo l'Irlanda. Da questo momento non avrò altra compagnia all'infuori di Ryanair.
Adesso torno a buttare scartoffie. Mi piace buttare scartoffie. Buttando scartoffie si trovano cose, si guardano foto, si rileggono biglietti, ci si commuove... e si ride. Per esempio, quando si trova la ricevuta di un pagamento "relativo a prestazione occasionale di lavoro autonomo" dell'importo lordo di euro 320.00, che tu hai emesso il giorno 31 maggio 2007. Di codesti 256.00 euro netti non hai mai più avuto notizie. Ora, chi sarà mai codesto indigente datore di lavoro impossibilitato a evadere un pagamento di euro 256.00 più Iva? E' lui. Poveri. Devolverò loro l'8 per mille.
Non è uno scherzo, potete controllare sul sito. E poi chiedetemi ancora perché amo l'Irlanda. Da questo momento non avrò altra compagnia all'infuori di Ryanair.
Adesso torno a buttare scartoffie. Mi piace buttare scartoffie. Buttando scartoffie si trovano cose, si guardano foto, si rileggono biglietti, ci si commuove... e si ride. Per esempio, quando si trova la ricevuta di un pagamento "relativo a prestazione occasionale di lavoro autonomo" dell'importo lordo di euro 320.00, che tu hai emesso il giorno 31 maggio 2007. Di codesti 256.00 euro netti non hai mai più avuto notizie. Ora, chi sarà mai codesto indigente datore di lavoro impossibilitato a evadere un pagamento di euro 256.00 più Iva? E' lui. Poveri. Devolverò loro l'8 per mille.
giovedì 24 luglio 2008
Eh ragazzi, che paesone che è diventato il mondo da quando esistono il web 2.0 e i social network. Un giorno scopri che il tuo vicino di scrivania al lavoro è un blogger che ogni tanto ti diletti a leggere, un altro giorno smanettando su Facebook vedi che una tua amica ha fra gli amici uno che conosci e che non ti risulta avere connessioni con l'amica suddetta... morale della storia: assolutamente nessuna.
Oggi, visto che il mio lettore mp3 ha tirato le cuoia a sei mesi dall'acquisto, ho detto vaffanculo mi compro l'Ipod! E l'ho fatto. Shuffle 2gb, viola. Piiiiiccolo! Bellino, amore della mamma!
Mi sto facendo di "Gossip Girl". Dieci episodi in due giorni. Sono grave? Mi sa di si. No, è che il cattivo della storia mi fa morire, è il mio nuovo idolo trash. Guardatelo e adoratelo: oltre ad essere di un brutto strepitoso, recita come se avesse di fronte qualcuno che gli dice in continuazione "Fai la faccia da cattivo. Di più! Di più! Più cattivo! Strizza gli occhi, aggrotta le sopracciglia, stringi le labbra! Di più!" Forse è così.
Anche se un po' la odio, essendo ella stata la ragazza di Jeff Buckley, in questi giorni non riesco a smettere di ascoltare Joan as Policewoman. mmmhhh. Bah.
Oggi, visto che il mio lettore mp3 ha tirato le cuoia a sei mesi dall'acquisto, ho detto vaffanculo mi compro l'Ipod! E l'ho fatto. Shuffle 2gb, viola. Piiiiiccolo! Bellino, amore della mamma!
Mi sto facendo di "Gossip Girl". Dieci episodi in due giorni. Sono grave? Mi sa di si. No, è che il cattivo della storia mi fa morire, è il mio nuovo idolo trash. Guardatelo e adoratelo: oltre ad essere di un brutto strepitoso, recita come se avesse di fronte qualcuno che gli dice in continuazione "Fai la faccia da cattivo. Di più! Di più! Più cattivo! Strizza gli occhi, aggrotta le sopracciglia, stringi le labbra! Di più!" Forse è così.
Anche se un po' la odio, essendo ella stata la ragazza di Jeff Buckley, in questi giorni non riesco a smettere di ascoltare Joan as Policewoman. mmmhhh. Bah.
mercoledì 23 luglio 2008
Non ho sonno
e nemmeno voglia di dedicarmi ad attività produttive e/o intellettualmente rilevanti. Di tediarvi con i fatti miei, invece, ho molta voglia, si. Sono andata al concerto dei Bluebeaters. Dovete sapere che Giuliano Palma è stato uno dei sogni erotici della mia tardoadolescenza, ai tempi gloriosi dei Casino Royale. Tempi in cui non avevo, è vero, una grande consapevolezza in materia di tagli di capelli. In compenso credevo in tante cose. Nell'amore, nella sinistra, nel fatto che per fare il giornalista fossero necessari alcuni talenti, quali la padronanza dell'italiano e la capacità di porre qualche basilare domanda tipo, che ne so: "Va bene, avete fatto 'o miracolo, ma così, tanto per sapere: la munnezza dove sta? Ve la siete mangiata?". No perché, a parte il dubbio - ma io sono sempre malpensante - che Posillipo sia pulita ma Scampia non tanto - può essere che mi sbagli, eh - a parte questo dubbio, l'ho avuta solo io l'impressione ieri, guardando i tg, che dovesse da un momento all'altro apparire il beneamato a petto nudo in mezzo ai sacchetti, con sottofondo di voce metallica declamante "Ecco il nostro duc... premier che, vero uomo del popolo, eroico presidente spazzino, offre i suoi servigi allo stato insieme ai valenti giovani impegnati nella grandiosa opera di bonifica del suolo partenopeo"?
Il succo della storia è che, quando i Casino Royale si sono sciolti, il buon Giuliano è stato prontamente rimpiazzato nei miei sogni dall'uomo col cappellino, dal che si evince che ciò che io cerco nella vità è un cantante saltellante con predisposizione all'alopecia inizi ska-reggae e deriva elettronica. Se per caso ne conosceste qualcuno, sapete dove trovarmi. Grazie e buonanotte.
Ma quanto erano bravi i Casino Royale?
Il succo della storia è che, quando i Casino Royale si sono sciolti, il buon Giuliano è stato prontamente rimpiazzato nei miei sogni dall'uomo col cappellino, dal che si evince che ciò che io cerco nella vità è un cantante saltellante con predisposizione all'alopecia inizi ska-reggae e deriva elettronica. Se per caso ne conosceste qualcuno, sapete dove trovarmi. Grazie e buonanotte.
Ma quanto erano bravi i Casino Royale?
lunedì 21 luglio 2008
Non è sempre colpa mia
Voi avete ragione, ho il senso dell'orientamento di un alieno non vedente e ubriaco, non conosco i nomi delle strade, scendo sempre alla fermata sbagliata, però. Oggi non è stata colpa mia se c'ho messo un'ora e tre quarti per fare un percorso da mezz'ora. Non è mica un caso se loro sono i miei nuovi idoli:
domenica 20 luglio 2008
Mi piacerebbe scrivere qualcosa di significativo.
Ma in fin dei conti, il fatto che io abbia guardato con partecipazione "Questa è la mia terra - vent'anni dopo" è già di per sé abbastanza significativo. Esemplificativo del mio stato psicofisico, quantomeno. Per cui non scriverò niente. Non qui, almeno. Ho deciso che il 31 agosto metterò la parola fine al mio secondo romanzo. Sempre che il 31 agosto non sia su un aereo di ritorno da Copenhagen. Mi piacerebbe andare a Copenhagen per un week end, a fine agosto. Adesso scrivo qualcosa di significativo. No, non qui.
Ma in fin dei conti, il fatto che io abbia guardato con partecipazione "Questa è la mia terra - vent'anni dopo" è già di per sé abbastanza significativo. Esemplificativo del mio stato psicofisico, quantomeno. Per cui non scriverò niente. Non qui, almeno. Ho deciso che il 31 agosto metterò la parola fine al mio secondo romanzo. Sempre che il 31 agosto non sia su un aereo di ritorno da Copenhagen. Mi piacerebbe andare a Copenhagen per un week end, a fine agosto. Adesso scrivo qualcosa di significativo. No, non qui.
venerdì 18 luglio 2008
Rido, rido, oddio muoio
Meno male che c’è Messenger. Perché altrimenti come fai, se è troppo tardi per telefonare che poi alle persone gli viene un colpo. Come fai, se mentre stai sul letto con un occhio al libro e uno a raidue che manda uno special finto giovane finto Mtv style che manco su Mtv usano più quello stile di presentazione (sono aggressiva e dico una parola in piedi, poi mi sdraio e ne dico un’altra, una frase dando le spalle alla telecamera, l’altra facendo la ruota) e di regia schizofrenica, uno special sugli U2. Come fai quando fra una In God’s Country e una Beautiful Day appare sullo schermo un fantasma. Un fantasma che l’ultima volta era apparso a Roma, 23 luglio 2005. Su un palco. Con Bono. A ballare con lui With or Without You. Ecco. Adesso stai sul letto, con un occhio al libro e uno a raidue eccetera eccetera, ed ecco che riappare il fantasma. In primo piano. Tutta acchittata, che racconta la storia degli U2. Così, come se fosse normale stare su raidue a raccontare la storia degli U2. E a te viene troppo da ridere, DEVI telefonare a qualcuno. A tua sorella, per esempio, che però è gravida e va a letto alle dieci. A Mamma Arthy, che però la mattina si sveglia alle 5. Insomma, cazzo, chi posso chiamare, pensi mentre scorri compulsivamente la rubrica del cellulare e merda, tutti che lavorano. Allora accendi il computer, e meno male che c’è Messenger, uno di quelli che quel 23 luglio era con te sugli spalti è connesso. Non fai in tempo a contattarlo che si apre la finestra: “Cosa cazzo ci fa XXX su raidue?”. E tu: “Non lo so, ma meno male che c’è Messenger, e meno male che ci sei, Amico S!”
Lo so, non c’avete capito una mazza di questo post, ma abbiate pietà. Non posso telefonare a nessuno, a quest’ora. Voialtri, si dico a voi: avete capito, vero?
Lo so, non c’avete capito una mazza di questo post, ma abbiate pietà. Non posso telefonare a nessuno, a quest’ora. Voialtri, si dico a voi: avete capito, vero?
giovedì 17 luglio 2008
Post di utilità sociale
Ritiro quello che ho detto sulla comparazione prezzi e servizi dei corrieri.
Chiamato il Corriere A (UPS. E sennò che utilità sociale è?): preventivo: 200 euro. E ritiro a domicilio di libri, cd, bijoux, ma non vestiti. Il perché non è dato sapere.
Chiamato il Corriere B (DHL): medesimo servizio, senza precisazioni sui vestiti: 86,54 euro
Chiamato il Corriere A (UPS. E sennò che utilità sociale è?): preventivo: 200 euro. E ritiro a domicilio di libri, cd, bijoux, ma non vestiti. Il perché non è dato sapere.
Chiamato il Corriere B (DHL): medesimo servizio, senza precisazioni sui vestiti: 86,54 euro
lunedì 14 luglio 2008
Considerazioni sparse
1) Finalmente, dopo quindici lunghissimi giorni di caldo, è tornato l'autunno.
2) Devo scrivere un articolo. Lungo, troppo lungo. Ne ho scritto un ottavo e non so più come andare avanti. Bene, molto bene.
3) Devo trovare degli scatoloni, mettere roba, tanta roba, dentro gli scatoloni, comparare servizi e prezzi dei corrieri - ma anche no. Trovare un corriere qualsiasi e spedire gli scatoloni.
4) Devo trovare qualcuno che si tenga il gatto a tempo indeterminato.
5) Devo cercare di contenere l'ottimismo che mi è caduto addosso sabato.
6) Non ci sono troppi "devo" per essere il post di una persona in vacanza?
7) Era tanto che aspettavo questo momento.
8) Quello che mi resta del Traffic è una certezza: io a 60 anni voglio essere come lei (però pettinata)
2) Devo scrivere un articolo. Lungo, troppo lungo. Ne ho scritto un ottavo e non so più come andare avanti. Bene, molto bene.
3) Devo trovare degli scatoloni, mettere roba, tanta roba, dentro gli scatoloni, comparare servizi e prezzi dei corrieri - ma anche no. Trovare un corriere qualsiasi e spedire gli scatoloni.
4) Devo trovare qualcuno che si tenga il gatto a tempo indeterminato.
5) Devo cercare di contenere l'ottimismo che mi è caduto addosso sabato.
6) Non ci sono troppi "devo" per essere il post di una persona in vacanza?
7) Era tanto che aspettavo questo momento.
8) Quello che mi resta del Traffic è una certezza: io a 60 anni voglio essere come lei (però pettinata)
domenica 13 luglio 2008
Trova l'errore
In vetrina alla Feltrinelli di Piazza San Carlo (e, suppongo, in vetrina nelle Feltrinelli di tutta Italia)
C'è qualcosa di profondamente tragicomico in tutto ciò.
C'è qualcosa di profondamente tragicomico in tutto ciò.
venerdì 11 luglio 2008
Esperimento
Il problema è che la mia vita è esattamente come questa donna qui.
Che per chi non lo sapesse, assume codesti comportamenti:
Jack: "No Kate, non venire con me, altrimenti gli Altri ci catturano e ci imprigionano"
Kate: "va bene, resto qui"
Jack cammina nella giungla. Sente rumore di passi dietro di lui. Si gira guardingo. Kate lo sta seguendo. Gli Altri li catturano e li imprigionano.
Sawyer: "Ti amo, sposami"
kate: "Io no, mi fai schifo, vado a copulare con Jack"
Sawyer: "Sai che ti dico? A pensarci bene non mi piaci poi così tanto, vai pure da jack"
Kate: "Sawyer ti amo, sposiamoci"
Jack: "baciami Kate!"
Kate: "No, Sawyer è più bello e dannato, vuoi mettere, vado nella sua tenda"
Jack: "Ok, allora bacio Juliet"
Kate: "Jack ti amo, baciami subito!"
Sayid: "Kate ti dico una cosa ma mi raccomando non dirlo a Jack"
Kate: "Sarò una tomba"
Kate: "Ehi Jack, ma lo sai cosa mi ha detto Sayid? Che bla bla bla!"
Avete capito no?
Bene, questa donna, che non a caso prenderei a palettate in faccia per tutto il tempo, è la perfetta metafora della mia vita.
LB: "Vita, lo so che c'è gente che ammazzerebbe per un posto a tempo indeterminato, c'è anche gente che ama intrattenere 30 bambini assatanati, bè allora dallo a loro il lavoro, a me procurerai un'intervista a Bono e un contratto con Einaudi, mi sembra un buon compromesso, non trovi?"
Vita: "No"
LB: "Vita, conosco colleghe che ucciderebbero per un trasferimento nella loro città natale, daglielo dai. Io sto benissimo qui, lo sai che la provincia mi sta stretta"
Vita: "No"
E va bene, stronza bastarda, proviamo coosì:
Vita, desidero fermamente stanziarmi a campobasso per tutta la vita. Adoro i bambini e voglio stare con loro fino alla pensione, anzi di più. Odio la musica, mi fa schifo scrivere, non lavorerei in un giornale nemmeno se arrivasse il direttore del New York Times in persona ad offrirmi l'assunzione, Torino è brutta e non vedo l'ora di partire.
Ah, dimenticavo: esigo di morire zitella.
Che per chi non lo sapesse, assume codesti comportamenti:
Jack: "No Kate, non venire con me, altrimenti gli Altri ci catturano e ci imprigionano"
Kate: "va bene, resto qui"
Jack cammina nella giungla. Sente rumore di passi dietro di lui. Si gira guardingo. Kate lo sta seguendo. Gli Altri li catturano e li imprigionano.
Sawyer: "Ti amo, sposami"
kate: "Io no, mi fai schifo, vado a copulare con Jack"
Sawyer: "Sai che ti dico? A pensarci bene non mi piaci poi così tanto, vai pure da jack"
Kate: "Sawyer ti amo, sposiamoci"
Jack: "baciami Kate!"
Kate: "No, Sawyer è più bello e dannato, vuoi mettere, vado nella sua tenda"
Jack: "Ok, allora bacio Juliet"
Kate: "Jack ti amo, baciami subito!"
Sayid: "Kate ti dico una cosa ma mi raccomando non dirlo a Jack"
Kate: "Sarò una tomba"
Kate: "Ehi Jack, ma lo sai cosa mi ha detto Sayid? Che bla bla bla!"
Avete capito no?
Bene, questa donna, che non a caso prenderei a palettate in faccia per tutto il tempo, è la perfetta metafora della mia vita.
LB: "Vita, lo so che c'è gente che ammazzerebbe per un posto a tempo indeterminato, c'è anche gente che ama intrattenere 30 bambini assatanati, bè allora dallo a loro il lavoro, a me procurerai un'intervista a Bono e un contratto con Einaudi, mi sembra un buon compromesso, non trovi?"
Vita: "No"
LB: "Vita, conosco colleghe che ucciderebbero per un trasferimento nella loro città natale, daglielo dai. Io sto benissimo qui, lo sai che la provincia mi sta stretta"
Vita: "No"
E va bene, stronza bastarda, proviamo coosì:
Vita, desidero fermamente stanziarmi a campobasso per tutta la vita. Adoro i bambini e voglio stare con loro fino alla pensione, anzi di più. Odio la musica, mi fa schifo scrivere, non lavorerei in un giornale nemmeno se arrivasse il direttore del New York Times in persona ad offrirmi l'assunzione, Torino è brutta e non vedo l'ora di partire.
Ah, dimenticavo: esigo di morire zitella.
giovedì 10 luglio 2008
Stasera trip-hop
Ecco, un trip serio è proprio quello che mi ci vorrebbe.
La gente. La gente. La gente non capisce una mazza e io la odio.
Buona serata.
La gente. La gente. La gente non capisce una mazza e io la odio.
Buona serata.
mercoledì 9 luglio 2008
Vi dirò
M'immaginavo che i Raconteurs fossero più cazzuti dal vivo. Sono un po' moscetti.
Ciò non toglie che 'sta bbballata sia la mia canzone del momento.
Ciò non toglie che 'sta bbballata sia la mia canzone del momento.
martedì 8 luglio 2008
p.s.
Una decisione giusta però l'ho presa, quest'anno. Ho votato Di Pietro. Complimenti a me stessa.
Le faremo sapere
Lo so, siete tutti qui ad attendere frementi mie notizie.
Ebbene, come detto, ieri era il mio ultimo giorno di stage.
Il responso è
...
Ti faremo sapere a settembre.
...
Come ormai sapete bene, io il primo settembre prendo servizio nella mia nuova scuola, nel Contado di Molise.
Quindi, il 31 luglio o giù di lì partirò (lacrime, nostalgia, bla bla bla) senza sapere se e quando tornerò.
Bene.
Credevo che una notizia del genere sarebbe stata fonte di pianti, scene madri, tragedie greche e tentativi di suicidio, invece mi sento stranamente serena. sarà quella che chiamano rassegnazione? Non so.
Una cosa è certa: c'è sempre da imparare dai propri errori.
Nel caso specifico: ho fatto la domanda di trasferimento perché ero depressa, e adesso sono depressa perché ho avuto il trasferimento.
La morale è: non prendete decisioni e non esprimete desideri quando siete depressi.
In ogni caso, io l'ho fatto e adesso me ne becco le conseguenze. Ma non mi deprimerò di nuovo, basta.
Sono in vacanza.
Stasera vado a sentire i Raconteurs.
Giovedì Tricky.
Venerdì i Sex Pistols.
Sabato Patti Smith.
E, come diceva il saggio, niente è per sempre.
Ebbene, come detto, ieri era il mio ultimo giorno di stage.
Il responso è
...
Ti faremo sapere a settembre.
...
Come ormai sapete bene, io il primo settembre prendo servizio nella mia nuova scuola, nel Contado di Molise.
Quindi, il 31 luglio o giù di lì partirò (lacrime, nostalgia, bla bla bla) senza sapere se e quando tornerò.
Bene.
Credevo che una notizia del genere sarebbe stata fonte di pianti, scene madri, tragedie greche e tentativi di suicidio, invece mi sento stranamente serena. sarà quella che chiamano rassegnazione? Non so.
Una cosa è certa: c'è sempre da imparare dai propri errori.
Nel caso specifico: ho fatto la domanda di trasferimento perché ero depressa, e adesso sono depressa perché ho avuto il trasferimento.
La morale è: non prendete decisioni e non esprimete desideri quando siete depressi.
In ogni caso, io l'ho fatto e adesso me ne becco le conseguenze. Ma non mi deprimerò di nuovo, basta.
Sono in vacanza.
Stasera vado a sentire i Raconteurs.
Giovedì Tricky.
Venerdì i Sex Pistols.
Sabato Patti Smith.
E, come diceva il saggio, niente è per sempre.
domenica 6 luglio 2008
Non pensarci
Dice amica D.
Mettila così, tornare a casa sarà come in uno di quei film dei pomeriggi estivi –Rosamunde Pilcher, avete presente? - in cui giovane donna in carriera costretta da varie circostanze torna in paesino della Cornovaglia e riscopre le gioie della ruralità, della vita semplice e genuina, infine incontra possidente terriero somigliante a Colin Firth e vissero felici e contenti (sorella non pensare subito male, la somiglianza con Colin Firth l’ha tirata fuori amica D, lo sai che non sono una rovina famiglie. Anche se…)
Mettiamola così.
Intanto stamattina mi sono seduta a fumare una sigaretta su una panchina di Piazza Vittorio e - quant’è vero che partire è un po’ morire, si è preda continua di flash del passato – ho pensato a un tardo pomeriggio di cinque anni fa. Era il mio compleanno, i primissimi giorni a Torino (per dire, non avevo ancora capito dove fosse la Mole, che m’immaginavo stagliarsi enorme a dominare uno slargo, tipo Tour Eiffel o San Pietro, e non incuneata, discreta, da scovare –come tutto a Torino), io e Amica A, che avevo appena conosciuto ma già mi faceva morire dal ridere, vagavamo alla ricerca di un posto in cui sederci a fare un brindisi quando all’improvviso ci si è aperta davanti Piazza Vittorio, con il Po, la Gran Madre e la collina nitidi come sono solo nelle giornate limpide, e ci siamo bloccate lì, senza parole da tanta bellezza.
Dieci minuti dopo abbiamo scoperto le gioie dell’aperitivo padano, e anche quello è stato un momento importante.
E lo so, questo blog sta diventando una succursale dell’ufficio promozione turismo di torino. Il fatto è che a me scrivere serve per capire. E adesso ho bisogno di capire perché io, sempre alla ricerca del cambiamento, io così facile agli entusiasmi e altrettanto alla noia, io così poco cultrice del passato, mi sia scoperta tanto nostalgica.
Poco tempo fa Amica A mi ha detto: “Ricordati che, dovunque andrai, ormai sei torinese e lo sarai per sempre”. Questa frase, come molte delle frasi di Amica A, mi ha dato da pensare. Ha ragione, ma forse c’è di più. Forse sono sempre stata torinese, ed è questo il motivo fondamentale per cui andarmene mi fa così male. Io ho capito che se fossi una città sarei proprio Torino. Perché sono snob, spocchiosa, mi sento un po' superiore a tutto e tutti, so di avere dentro tante cose belle, ma volete vederle? Beh, dovete cercarvele, se non le trovate problema vostro. Sarà un atteggiamento del cazzo, come quello di nascondere la vitalità dietro la facciata austera, ma sono fatta così, e quando qualcuno mi dice che dovrei cambiare (e sono tanti) io rispondo “perché non cambi tu?”. Che poi. Nascondo si, ma non è che ci sia da scavare fino alle catacombe!
Mettila così, tornare a casa sarà come in uno di quei film dei pomeriggi estivi –Rosamunde Pilcher, avete presente? - in cui giovane donna in carriera costretta da varie circostanze torna in paesino della Cornovaglia e riscopre le gioie della ruralità, della vita semplice e genuina, infine incontra possidente terriero somigliante a Colin Firth e vissero felici e contenti (sorella non pensare subito male, la somiglianza con Colin Firth l’ha tirata fuori amica D, lo sai che non sono una rovina famiglie. Anche se…)
Mettiamola così.
Intanto stamattina mi sono seduta a fumare una sigaretta su una panchina di Piazza Vittorio e - quant’è vero che partire è un po’ morire, si è preda continua di flash del passato – ho pensato a un tardo pomeriggio di cinque anni fa. Era il mio compleanno, i primissimi giorni a Torino (per dire, non avevo ancora capito dove fosse la Mole, che m’immaginavo stagliarsi enorme a dominare uno slargo, tipo Tour Eiffel o San Pietro, e non incuneata, discreta, da scovare –come tutto a Torino), io e Amica A, che avevo appena conosciuto ma già mi faceva morire dal ridere, vagavamo alla ricerca di un posto in cui sederci a fare un brindisi quando all’improvviso ci si è aperta davanti Piazza Vittorio, con il Po, la Gran Madre e la collina nitidi come sono solo nelle giornate limpide, e ci siamo bloccate lì, senza parole da tanta bellezza.
Dieci minuti dopo abbiamo scoperto le gioie dell’aperitivo padano, e anche quello è stato un momento importante.
E lo so, questo blog sta diventando una succursale dell’ufficio promozione turismo di torino. Il fatto è che a me scrivere serve per capire. E adesso ho bisogno di capire perché io, sempre alla ricerca del cambiamento, io così facile agli entusiasmi e altrettanto alla noia, io così poco cultrice del passato, mi sia scoperta tanto nostalgica.
Poco tempo fa Amica A mi ha detto: “Ricordati che, dovunque andrai, ormai sei torinese e lo sarai per sempre”. Questa frase, come molte delle frasi di Amica A, mi ha dato da pensare. Ha ragione, ma forse c’è di più. Forse sono sempre stata torinese, ed è questo il motivo fondamentale per cui andarmene mi fa così male. Io ho capito che se fossi una città sarei proprio Torino. Perché sono snob, spocchiosa, mi sento un po' superiore a tutto e tutti, so di avere dentro tante cose belle, ma volete vederle? Beh, dovete cercarvele, se non le trovate problema vostro. Sarà un atteggiamento del cazzo, come quello di nascondere la vitalità dietro la facciata austera, ma sono fatta così, e quando qualcuno mi dice che dovrei cambiare (e sono tanti) io rispondo “perché non cambi tu?”. Che poi. Nascondo si, ma non è che ci sia da scavare fino alle catacombe!
venerdì 4 luglio 2008
Maldicenze
E va beh, dite che sono malpensante, dite che sono invidiosa (ditelo pure), ma a me uno che a venticinque anni scrive il primo libro, lo pubblica con la Casa Editrice, viene messo in millemilluplice copia con cartonato a grandezza naturale nelle vetrine di tutte le librerie del globo terraqueo, viene candidato al premio strega e vince il premio Strega non me la conta giusta.
giovedì 3 luglio 2008
La mia canzone del giorno
e non (solo) perché si intitola Lost!
Just because I'm losing
Doesn't mean I'm lost
Doesn't mean I'll stop
Doesn't mean I will cross
Just because I'm hurting
Doesn't mean I'm hurt
Doesn't mean I didn't get what I deserve
No better and no worse
I just got lost
Every river that I've tried to cross
And every door I ever tried was locked
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the shine wears off...
You might be a big fish
In a little pond
Doesn't mean you've won
'Cause along may come
A bigger one
And you'll be lost
Every river that you tried to cross
Every gun you ever held went off
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the firing starts
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the shine wears off
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the shine wears off
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the shine wears off…
Just because I'm losing
Doesn't mean I'm lost
Doesn't mean I'll stop
Doesn't mean I will cross
Just because I'm hurting
Doesn't mean I'm hurt
Doesn't mean I didn't get what I deserve
No better and no worse
I just got lost
Every river that I've tried to cross
And every door I ever tried was locked
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the shine wears off...
You might be a big fish
In a little pond
Doesn't mean you've won
'Cause along may come
A bigger one
And you'll be lost
Every river that you tried to cross
Every gun you ever held went off
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the firing starts
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the shine wears off
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the shine wears off
Ooh-Oh, And I'm just waiting till the shine wears off…
lunedì 30 giugno 2008
A grande richiesta (?)
Due piccoli saggi della mia perizia pittorica. Che artista a tutto tondo, che donna del rinascimento! Vabbè.
1)Volevo essere Tim Burton...
2)Questo m'hanno detto che posso spacciarlo per autoritratto...mah...
Che dite, male che vada lo tiro su qualche spicciolo come madonnara?
1)Volevo essere Tim Burton...
2)Questo m'hanno detto che posso spacciarlo per autoritratto...mah...
Che dite, male che vada lo tiro su qualche spicciolo come madonnara?
sabato 28 giugno 2008
E quindi, ieri ho salutato tutti, ho raccattato le mie tutine colorate, ho buttato le adidas vecchie e tutte macchiettate di tempera, e ho chiuso per l'ultima volta quel cancello.
Ho odiato quel posto con tutto il cuore, compresa la via in cui si trova, con le villettine da Wisteria Lane dei poveri abitate da ignoranti grassi e contenti che stanno crescendo una generazione di grassi e contenti.
E quindi ieri, quando ho chiuso quel cancello, l'ho fatto lentamente, mi sono goduta il momento e non ho provato nessun senso di quella strana nostalgia che ti prende quando si chiude un capitolo, per quanto brutto, quella strana nostalgia che si prova, per esempio, quando si esce da un ricovero ospedaliero, avete presente? Non vedi l'ora di andartene, e quando te ne vai sei felice, è ovvio, eppure per quei cinque minuti quasi ti mancano gli orari assurdi e i dottori gentili e la tv guardata senza sensi di colpa. Ecco, io tutto questo non l'ho provato. La parentesi è chiusa e io sono solo contenta di aprirne un'altra.
E qui scatta il panico. Cosa verrà adesso? Eh già, perché una possibilità altamente concreta è che io mi ritrovi a settembre a fare esattamente ciò che facevo a Wisteria, però a Campobasso. Parliamone. A meno che il 7 luglio (ho detto il 7 luglio. Quanti di voi sono credenti si ricordino di me nelle preghiere. Gli atei facciano ciò che sto facendo io: incrocino tutto l'incrociabile) io non riceva una bella notizia. La vedo dura, ma comunque. A meno che io non decida di prendere il volo per un qualche paese civile. A meno che io non decida che fare la lavapiatti a Torino sia comunque più gratificante che fare la maestra a Campobasso. Intanto il 31 luglio devo lasciare questa casa in cui ho passato anni bruttissimi con parentesi belle e divertenti (e ho accumulato tanta di quella roba che il pensiero di imballare tutto mi fa venire la sudarella, come se non sudassi già abbastanza, in questi giorni. A proposito. Caro signor Trenitalia che sui regionali installi un meraviglioso monitor che informa il viaggiatore su dove si trova, e qual è la prossima fermata, e l'orario di arrivo, e la temperatura interna ed esterna...ecco, non ti fà un po' vergogna che sia ivi segnalato: "Temperatura esterna 30 gradi. Temperatura interna 36"? Potrei sbagliarmi ma ho come la vaga impressione che il viaggiatore medio preferirebbe un impianto di aria condizionata al monitor.
Detto questo, se volete sapere come mai sto postando alle ore 22:04 di un caldo sabato sera, il motivo è che da questo pomeriggio ho un nuovo pc e lo amo e non intendo staccarmi da esso finché non avrò esplorato tutte le sue meravigliose funzionalità e creato lo screensaver e installato programmi e tutte queste cose molto più divertenti del concerto di Irene Grandi che mi era stato proposto.
Nerd inside!
In ogni caso, sentite che piano geniale che ho elaborato a proposito del mio problema-Samuel. Eh si, che me ne vado da qua senza conoscerlo!? No no, non esiste! Allora, se dovrò partire, sarà d'uopo organizzare una festa d'addio, a cui ovviamente sarà invitato il mio amico criptico, a cui verrà detto di portare degli amici indossatori di cappellino.
Sono un genio.
Naturalmente il piano si applicherà anche nel caso in cui restassi. Dovrò comunque cambiare casa, quindi la festa di inaugurazione verrà da se'.
Che donna di mondo che sono.
Ho odiato quel posto con tutto il cuore, compresa la via in cui si trova, con le villettine da Wisteria Lane dei poveri abitate da ignoranti grassi e contenti che stanno crescendo una generazione di grassi e contenti.
E quindi ieri, quando ho chiuso quel cancello, l'ho fatto lentamente, mi sono goduta il momento e non ho provato nessun senso di quella strana nostalgia che ti prende quando si chiude un capitolo, per quanto brutto, quella strana nostalgia che si prova, per esempio, quando si esce da un ricovero ospedaliero, avete presente? Non vedi l'ora di andartene, e quando te ne vai sei felice, è ovvio, eppure per quei cinque minuti quasi ti mancano gli orari assurdi e i dottori gentili e la tv guardata senza sensi di colpa. Ecco, io tutto questo non l'ho provato. La parentesi è chiusa e io sono solo contenta di aprirne un'altra.
E qui scatta il panico. Cosa verrà adesso? Eh già, perché una possibilità altamente concreta è che io mi ritrovi a settembre a fare esattamente ciò che facevo a Wisteria, però a Campobasso. Parliamone. A meno che il 7 luglio (ho detto il 7 luglio. Quanti di voi sono credenti si ricordino di me nelle preghiere. Gli atei facciano ciò che sto facendo io: incrocino tutto l'incrociabile) io non riceva una bella notizia. La vedo dura, ma comunque. A meno che io non decida di prendere il volo per un qualche paese civile. A meno che io non decida che fare la lavapiatti a Torino sia comunque più gratificante che fare la maestra a Campobasso. Intanto il 31 luglio devo lasciare questa casa in cui ho passato anni bruttissimi con parentesi belle e divertenti (e ho accumulato tanta di quella roba che il pensiero di imballare tutto mi fa venire la sudarella, come se non sudassi già abbastanza, in questi giorni. A proposito. Caro signor Trenitalia che sui regionali installi un meraviglioso monitor che informa il viaggiatore su dove si trova, e qual è la prossima fermata, e l'orario di arrivo, e la temperatura interna ed esterna...ecco, non ti fà un po' vergogna che sia ivi segnalato: "Temperatura esterna 30 gradi. Temperatura interna 36"? Potrei sbagliarmi ma ho come la vaga impressione che il viaggiatore medio preferirebbe un impianto di aria condizionata al monitor.
Detto questo, se volete sapere come mai sto postando alle ore 22:04 di un caldo sabato sera, il motivo è che da questo pomeriggio ho un nuovo pc e lo amo e non intendo staccarmi da esso finché non avrò esplorato tutte le sue meravigliose funzionalità e creato lo screensaver e installato programmi e tutte queste cose molto più divertenti del concerto di Irene Grandi che mi era stato proposto.
Nerd inside!
In ogni caso, sentite che piano geniale che ho elaborato a proposito del mio problema-Samuel. Eh si, che me ne vado da qua senza conoscerlo!? No no, non esiste! Allora, se dovrò partire, sarà d'uopo organizzare una festa d'addio, a cui ovviamente sarà invitato il mio amico criptico, a cui verrà detto di portare degli amici indossatori di cappellino.
Sono un genio.
Naturalmente il piano si applicherà anche nel caso in cui restassi. Dovrò comunque cambiare casa, quindi la festa di inaugurazione verrà da se'.
Che donna di mondo che sono.
domenica 22 giugno 2008
Dopo i Radiohead...
...ieri ho assistito a un live (anzi, al primo live, come hanno tenuto a sottolineare con orgoglio) degli Aram Quartet, che per chi non lo sapesse sono questi qui che hanno vinto X-Factor. Adesso, io dico. Non che valga la pena commentare, però. Cari Aram Quartet, visto che vi definite un gruppo vocale, potreste quantomeno provare a stupire con effetti speciali (?) ed esibirvi a cappella. Se nun jela fate, quant'è il cachet di un chitarrista e un batterista, pure scarsi? Perché cantare sulle basi, veramente... dai... ma che tristezza.
Quanto a te, Morgan. Va bene, capisco che a scrivere una canzone per codesti figuri non c'avrai profuso lo stesso impegno (?) che metti quando scrivi per te medesimo, però.
Chi canta ha una visione un po’ strana della musica
Chi scrive e' costretto a rispettare i limiti del foglio
Chi si dedica all'ozio, dovrebbe fare sport
e a quarant'anni, cambiare mestiere
Sorvolando, seppur a fatica, sul resto, ma "Chi scrive è costretto a rispettare i limiti del foglio"? Perché? Ne puoi usare due. Prendere un foglio più grande. Usare un rotolo alla maniera di Kerouac. Per dire.
Io continuo a far girare loro. Che è meglio.
Quanto a te, Morgan. Va bene, capisco che a scrivere una canzone per codesti figuri non c'avrai profuso lo stesso impegno (?) che metti quando scrivi per te medesimo, però.
Chi canta ha una visione un po’ strana della musica
Chi scrive e' costretto a rispettare i limiti del foglio
Chi si dedica all'ozio, dovrebbe fare sport
e a quarant'anni, cambiare mestiere
Sorvolando, seppur a fatica, sul resto, ma "Chi scrive è costretto a rispettare i limiti del foglio"? Perché? Ne puoi usare due. Prendere un foglio più grande. Usare un rotolo alla maniera di Kerouac. Per dire.
Io continuo a far girare loro. Che è meglio.
mercoledì 18 giugno 2008
Come on rain down on me
E ce lo so, il titolo è scontato, 'mbè? Sono ancora stanca (ma soddisfatta) e la creatività viene meno. In compenso la mia teoria secondo cui d'estate, anche se piove tutto il giorno, tra le 20:30 e le 24:00 smette e quindi per i concerti si può stare tranquilli, diventerà ben presto un assioma visto che, a dispetto degli scetticismi assortiti, non sono mai stata smentita. Oppure ho sempre avuto culo. Anyway. Sulle note di 15 Step il diluvio è cessato, e questo è un fatto. L'altro fatto è che i Radiohead, cioè, io li sento di pancia ecco, come dire, mi arrivano. Mi sono arrivati. Mi trasmettono. (no, è che ho visto che sono aperte le selezioni per "Amici", tante volte cercassero anche autori, mi sto candidando. Anche per X-factor, certo)
Tra l'altro, m'è arrivato durante il momento nazional-popolare altrimenti detto Karma Police che nel '97, quando uscì Ok Computer, io ero al primo anno di università e mi immaginavo dieci anni dopo a fare la giornalista musicale. Per lavoro, capite? AH AH AH AH, che ridere.
Ilarità a parte, la voce di Thom Yorke è veramente, veramente, veramente...no dico veramente. Sublime. Apici di goduria, per quanto mi riguarda, Exit Music e All I Need.
E alla fine, a pensarci col senno di poi, il tempo uggioso ci stava pure bene.
venerdì 13 giugno 2008
Sono stanca
Posso dirlo? Forse sì. Io non me ne accorgo nemmeno, con quest'ansia che da mesi ormai mi distrugge a botte di gonfiore addominale, brufoli, fame nervosa, insonnia e isteria generale, fatto sta che oggi chiunque incontrassi mi salutava così: "Sei stanca?". Ai primi rispondevo come mio solito, e cioè: "No, tuttapposto perché?", al decimo ho cominciato con "Mah, un pochino...", all'ultimo ho dovuto soccombere: Si, sono stanca. Alzarsi alle sei, stare 5 ore con le ventisei belve, scappare alla stazione a prendere un treno per Milano, stare 4 ore in un ufficio con l'ansia di fare buona impressione e la devastante speranza che non sia l'ennesimo sbattimento inutile della tua vita, approfittare del treno per fare altre cose che non si sa perché e percome al computer, insomma si, diciamolo, non è proprio di tutto riposo. Oggi ho saltato la parte treno-4 ore in ufficio-treno e sono in assise divano con tv (meraviglia) in quanto prolungòsi l'orario scolastico per via dell'evento degli eventi, ebbene sì, lei, la Festa di Fine Anno. No scusate se divago ma credo di dover rendervi partecipi di codesto dialogo.
Mamma 1: "Sei stanca?"
LB: "No tuttapposto perché"
Mamma 1: "Sembri stanca e bla bla bla"
LB: "Bla bla bla"
Mamma 1: "Bla bla bla"
LB: "Bla bla bla"
Mamma 1: "Bla bla e sabato mio marito, che era a cena con Pinco, Pallo e Samuel dei Subsonica bla bla bla"
LB: "..."
Tutti a Torino sono amici di Samuel. Tutti tranne me. Sento che dalla frustrazione mi sta nascendo un nuovo brufolo.
Dicevamo?
No, niente, sono un po' stanca. Statemi bene.
No, il video non è messo alla cazzo. Nel caso non ci risentissimo, volevo informarvi che martedì sera, alla faccia di Italia-Francia, io sarò all'arena civica di Milano. Tanto, ho come l'impressione che popporoppoppoppoppò quest'anno lo canterà qualcun altro. Ecco appunto. Rigore per la Romania...
Mamma 1: "Sei stanca?"
LB: "No tuttapposto perché"
Mamma 1: "Sembri stanca e bla bla bla"
LB: "Bla bla bla"
Mamma 1: "Bla bla bla"
LB: "Bla bla bla"
Mamma 1: "Bla bla e sabato mio marito, che era a cena con Pinco, Pallo e Samuel dei Subsonica bla bla bla"
LB: "..."
Tutti a Torino sono amici di Samuel. Tutti tranne me. Sento che dalla frustrazione mi sta nascendo un nuovo brufolo.
Dicevamo?
No, niente, sono un po' stanca. Statemi bene.
No, il video non è messo alla cazzo. Nel caso non ci risentissimo, volevo informarvi che martedì sera, alla faccia di Italia-Francia, io sarò all'arena civica di Milano. Tanto, ho come l'impressione che popporoppoppoppoppò quest'anno lo canterà qualcun altro. Ecco appunto. Rigore per la Romania...
venerdì 6 giugno 2008
Indagate quest'uomo
E fa caldo, fa troppo caldo, e non piove, e fa caldissimo, e fra dieci anni faremo tutti la morte di Domiziana Giordano e Kirsten Dunst in "Intervista col vampiro"...
Quest'uomo è evidentemente colluso con il signor Eicenem e il signor Zara. I quali signori, per ottimizzare i tempi di produzione nei loro sottoscala cingalesi, fanno realizzare ai bambini incatenati solo t-shirt e canottiere. Anche a gennaio, voi entrate in un negozio e ci sono solo abitini senza maniche e top monospalla, e voi li comprate, perché tanto poi a febbraio arriva l'estate che dura fino a novembre, hai voglia a sfoggiare sandaletti e shorts!
Adesso alzi la mano chi da un mese e mezzo a questa parte fa regolarmente tardi al lavoro perché la mattina resta un quarto d'ora inebetita davanti all'armadio traboccante di toppini svolazzanti dopo che per nove mesi ha indossato gli stessi due maglioni a rotazione perché la lana non va più ora che è estate tutto l'anno.
Al...ma vaffanculo!
giovedì 5 giugno 2008
Mi girano, mi girano, continuano a girare!
Perché sono stufa di dovermi sempre giustificare.
Me veramente mi devo giustificare perché nella vita non voglio accontentarmi?
Perché penso che a 30 anni è presto per pensare che "ormai è andata così"?
Perché penso che lasciarsi vivere sia una cosa senza senso?
Perché voglio cominciare a raccogliere dopo aver tanto seminato?
Perché va bene, pensa alla salute (e credetemi, lo so che cosa significa non averla, la salute. Lo so bene), ma se ho la salute e basta non è che sono proprio felice?
Perché a me i discorsi sulla bellezza delle piccole cose mi sembrano solenni stronzate?
Perché mi viene da mandarvi a quel paese quando mi dite che le cose importanti nella vita sono altre? Altre da cosa? Altre dal non poter essere quello per cui perdo ore di sonno e diottrie? Altre dal non dare un bacio vero da non so più quanto? Definitemi "altre".
Me veramente mi devo giustificare perché nella vita non voglio accontentarmi?
Perché penso che a 30 anni è presto per pensare che "ormai è andata così"?
Perché penso che lasciarsi vivere sia una cosa senza senso?
Perché voglio cominciare a raccogliere dopo aver tanto seminato?
Perché va bene, pensa alla salute (e credetemi, lo so che cosa significa non averla, la salute. Lo so bene), ma se ho la salute e basta non è che sono proprio felice?
Perché a me i discorsi sulla bellezza delle piccole cose mi sembrano solenni stronzate?
Perché mi viene da mandarvi a quel paese quando mi dite che le cose importanti nella vita sono altre? Altre da cosa? Altre dal non poter essere quello per cui perdo ore di sonno e diottrie? Altre dal non dare un bacio vero da non so più quanto? Definitemi "altre".
sabato 31 maggio 2008
Cose che oggi mi scazzano
- Che c'è il sole (ebbene si) e io dovrò passare un'altra minchia di giornata su questo cazzo di computer. Per la gloria, va sempre da sé. La prossima persona che mi dice che nel fare questo lavoro la ricompensa è già insita nella soddisfazione che dà la scrittura, vince un calcio liddove il sole non giunge con le mie scarpe a punta riesumate per l'occasione.
Volevo a tal proposito riportare qui un paio di simpatiche frasi dettemi da un acuto professionista del settore: "Beh, ma se i giornalisti spesso non vengono pagati è perché fanno un bel lavoro, il farlo è già una ricompensa!" (Eh già. Proponiamolo a Cannavaro o a George Clooney: fate questo bel lavoro, che ne pensate di farlo gratis?) e poi: "Un direttore di giornale può giustamente dirti: io non ho i soldi per pagarti, se ti sta bene è così, altrimenti apriti tu un giornale!" (Ottima filosofia di vita, io pensavo di aprire una fabbrica, poi quando gli operai reclameranno lo stipendio dirò loro: "Beh che volete? Apritevela voi una fabbrica!")
- Non avere un fidanzato, un amante, un amico di mutanda, insomma...uffa.
- La situazione sociopolitica del paese, in generale. Sorvoliamo sui soliti discorsi delle mie amabili colleghe - gente preposta all'educazione delle giovani generazioni
(Collega: "Tutti a casa loro, gli extracomunitari!"
Bidella: "Beh dai, però ci sono anche quelli onesti!"
Collega: "Non m'interessa! Ci sono anche i delinquenti, quindi li devono sbattere tutti fuori!"
Io: "Con questo ragionamento, a suo tempo avrebbero dovuto cacciare anche tutti gli italiani in America!"
Collega: "E che me ne importa, mica ci sono andata io, in America!")
...
Lo stesso giorno, più tardi, sul treno Milano-Torino. Passa il controllore, controlla i biglietti, tutto normale. Dopo un po', passano due poliziotti, si guardano intorno, si fermano davanti a un ragazzo nero: "Ci fa vedere il biglietto per favore?" Il ragazzo tira fuori il biglietto (che aveva già mostrato al controllore). I poliziotti lo analizzano a fondo, glielo restituiscono e se ne vanno.
Sarò paranoica, ma questa cosa mi ha dato da pensare...
- La fine della quarta serie di Lost. Ormai si è giunti al delirio totale, e dovremo aspettare gennaio per capire (forse) che cippa di fine ha fatto...vabè non posso parlare oltre.
Volevo a tal proposito riportare qui un paio di simpatiche frasi dettemi da un acuto professionista del settore: "Beh, ma se i giornalisti spesso non vengono pagati è perché fanno un bel lavoro, il farlo è già una ricompensa!" (Eh già. Proponiamolo a Cannavaro o a George Clooney: fate questo bel lavoro, che ne pensate di farlo gratis?) e poi: "Un direttore di giornale può giustamente dirti: io non ho i soldi per pagarti, se ti sta bene è così, altrimenti apriti tu un giornale!" (Ottima filosofia di vita, io pensavo di aprire una fabbrica, poi quando gli operai reclameranno lo stipendio dirò loro: "Beh che volete? Apritevela voi una fabbrica!")
- Non avere un fidanzato, un amante, un amico di mutanda, insomma...uffa.
- La situazione sociopolitica del paese, in generale. Sorvoliamo sui soliti discorsi delle mie amabili colleghe - gente preposta all'educazione delle giovani generazioni
(Collega: "Tutti a casa loro, gli extracomunitari!"
Bidella: "Beh dai, però ci sono anche quelli onesti!"
Collega: "Non m'interessa! Ci sono anche i delinquenti, quindi li devono sbattere tutti fuori!"
Io: "Con questo ragionamento, a suo tempo avrebbero dovuto cacciare anche tutti gli italiani in America!"
Collega: "E che me ne importa, mica ci sono andata io, in America!")
...
Lo stesso giorno, più tardi, sul treno Milano-Torino. Passa il controllore, controlla i biglietti, tutto normale. Dopo un po', passano due poliziotti, si guardano intorno, si fermano davanti a un ragazzo nero: "Ci fa vedere il biglietto per favore?" Il ragazzo tira fuori il biglietto (che aveva già mostrato al controllore). I poliziotti lo analizzano a fondo, glielo restituiscono e se ne vanno.
Sarò paranoica, ma questa cosa mi ha dato da pensare...
- La fine della quarta serie di Lost. Ormai si è giunti al delirio totale, e dovremo aspettare gennaio per capire (forse) che cippa di fine ha fatto...vabè non posso parlare oltre.
giovedì 29 maggio 2008
domenica 25 maggio 2008
Il cielo su Torino
era grigio. Però, sotto...
e alla fine m'è venuto come un groppo in gola. Perché aveva ragione Amica A oggi, quando al telefono mi ha detto che sarebbe stato un momento poetico: io, Piazza Vittorio, la pioggia, i Subsonica. La chiusura di un cerchio. Un altro.
La prima volta (e poi altre due) i Subsonica li ho visti a Pescara, la città dove ho passato cinque bellissimi anni della mia vita, insieme alle bellissime amiche di quegli anni (e anche di questi, a distanza). Poi li ho visti a Campobasso, nell'annus horribilis della confusione post-laurea. Poi a Torino con Amica A, pazza fan-atica Samuel-dipendente come me. Amica A a un certo punto ha lasciato Torino, e ha lasciato me in una valle di lacrime, che passare davanti al Caffè Elena e vedere Casacci in posa tipo monumento ai caduti non è la stessa cosa senza di lei. E infine stasera, che sono 5 anni che vivo in quest'ottusa, meravigliosa città, e probabilmente sto per partire, di nuovo. Forse che la mia vita deve andare avanti così, a cicli di 5 anni, pausa, 5 anni, pausa e poi?
E' vero, il bello del futuro è non conoscerlo, però scusate, adesso mi crogiolo un altro po' nei ricordi, che stasera questo ignoto mi fa paura.
Domani mi passa. Forse.
Lasciati guardare un po' più a fondo - finché si può
Senti come tremo perché sento
che tutto finisce qui
Lasciati guardare un po' più a fondo - finché si può
Un ultimo saluto al nostro tempo
e tutto finisce qui
e alla fine m'è venuto come un groppo in gola. Perché aveva ragione Amica A oggi, quando al telefono mi ha detto che sarebbe stato un momento poetico: io, Piazza Vittorio, la pioggia, i Subsonica. La chiusura di un cerchio. Un altro.
La prima volta (e poi altre due) i Subsonica li ho visti a Pescara, la città dove ho passato cinque bellissimi anni della mia vita, insieme alle bellissime amiche di quegli anni (e anche di questi, a distanza). Poi li ho visti a Campobasso, nell'annus horribilis della confusione post-laurea. Poi a Torino con Amica A, pazza fan-atica Samuel-dipendente come me. Amica A a un certo punto ha lasciato Torino, e ha lasciato me in una valle di lacrime, che passare davanti al Caffè Elena e vedere Casacci in posa tipo monumento ai caduti non è la stessa cosa senza di lei. E infine stasera, che sono 5 anni che vivo in quest'ottusa, meravigliosa città, e probabilmente sto per partire, di nuovo. Forse che la mia vita deve andare avanti così, a cicli di 5 anni, pausa, 5 anni, pausa e poi?
E' vero, il bello del futuro è non conoscerlo, però scusate, adesso mi crogiolo un altro po' nei ricordi, che stasera questo ignoto mi fa paura.
Domani mi passa. Forse.
Lasciati guardare un po' più a fondo - finché si può
Senti come tremo perché sento
che tutto finisce qui
Lasciati guardare un po' più a fondo - finché si può
Un ultimo saluto al nostro tempo
e tutto finisce qui
sabato 24 maggio 2008
Gusto di pioggia
Piove
...
Piove
...
Piove
...
Piove
...
Piove sui tuoi alibiii
Piove su di nooooi
L'acqua scorre e scivola sul tempo che ci resta-a...
...
Piove
...
Stasera ci sono i Subsonica gratis in Piazza Vittorio...
...
'sti cazzi che piove!
...
Piove
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Piove
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Piove
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Piove sui tuoi alibiii
Piove su di nooooi
L'acqua scorre e scivola sul tempo che ci resta-a...
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Piove
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Stasera ci sono i Subsonica gratis in Piazza Vittorio...
...
'sti cazzi che piove!
sabato 17 maggio 2008
Sto trattando affinché mi venga affidato un nuovo lavoro. Vi ricordate Il piccolo scrivano fiorentino? Roba di quel genere. Anche la retribuzione sarà di quel genere. Nel senso: pensate a quanto poteva prendere suppergiù a busta il pargolo. No, non al cambio attuale, proprio nel 1860. Ecco.
Intanto, nelle pause-cazzeggio fra un articolo e l'altro, mi sono fatta anche il profilo su Facebook, che qua non ci si fa mancare niente. Si sono ovunque, sono ubiqua, sono versatile, sono...priva di un'accettabile vita sociale?
...
Intanto, nelle pause-cazzeggio fra un articolo e l'altro, mi sono fatta anche il profilo su Facebook, che qua non ci si fa mancare niente. Si sono ovunque, sono ubiqua, sono versatile, sono...priva di un'accettabile vita sociale?
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