lunedì 1 febbraio 2010

Post gay-friendly

Ieri sono andata a vedere A Single Man. Io quando vado a vedere un film, poi torno a casa e mi leggo le recensioni. Allora ieri sono tornata a casa e ho letto questa cosa, a firma di tale Francesco Bonami del Riformista: "fa pubblicità a tutto, ma l'unico gruppo di persone alle quali fa proprio un brutto servizio sono gli omosessuali che nel film vengono dipinti come gente sensibile ma alla fine superficiale e compulsivamente ossessionata con l'ordine e il design."
Ora mi verrebbe da chiedere a questo tizio che servizio fa lui invece alla critica cinematografica spacciando questo film per un film "sugli omosessuali". A me risulta invece che il film sia la storia di un uomo, gay e anche compulsivamente ossessionato con l'ordine e il design (ossessionato con?). Sennò, seguendo il ragionamento del Bonami, si potrebbe dire che le donne vengono dipinte come alcolizzate frustrate e nevrotiche, e gli studenti come... boh, come ragazzi con la frangia che regalano temperamatite ai professori?
E più di tutto mi verrebbe da chiedere: perché non far fare ai critici d'arte e curatori di musei il loro mestiere? Perché tutti pensano di poter parlare di tutto? E soprattutto, a cos'è che farebbe pubblicità 'sto film??? E ancora, quanto mi piace Colin Firth?

2 commenti:

Mafaldanellarete ha detto...

sii, tanto bbono e tanto caro...

LB ha detto...

bravo e bello, bello e bravo!