domenica 23 novembre 2008

Musicologia

Era da un po' che non leggevo D di Repubblica. Ieri l'ho comprato, e ho scoperto che c'è un nuovo addetto alle recensioni musicali, tale Giacomo Spazio Mojetta. Questo Giacomo Spazio Mojetta scrive ciò:

Recensione uno
"Questo disco dei La Quiete mi fa sentire bene ogni volta che lo ascolto. Sarà per via dei testi espressionisti, urlati come se la vita finisse qui e ora. Oppure semplicemente perché lo ascolto a tutto volume facendo vibrare anche i mobili. Non so perché, ma questo è un disco che sa farsi amare."

Recensione due
"Mio padre e suo fratello ascoltavano dischi di questo genere. Ricordo la noia che lentamente saliva fino a darmi la nausea. Con gli anni la noia è scomparsa, ma la nausea all'ascolto di questo disco, purtroppo, è tornata. Mi domando: sono forse allergico all'art-rock?"

Non che ce ne sia particolare bisogno, mi pare che anche all'occhio del profano salti lo squallidume, ma visto che ci sono, analizzerei con voi nel dettaglio cotali perle di professionalità:

"Questo disco dei La Quiete mi fa sentire bene ogni volta che lo ascolto" Tutti contenti per te, guarda. "Sarà per via dei testi espressionisti, urlati come se la vita finisse qui e ora." Unica frase con una vaga parvenza di linguaggio da critico musicale. "Oppure semplicemente perché lo ascolto a tutto volume facendo vibrare anche i mobili." E' noto come la qualità di un disco dipenda dal volume a cui lo si ascolta. Oggi ho messo su Gigi D'alessio a tutto volume facendo vibrare anche i mobili e d'improvviso m'è parso di trovarmi al cospetto del nuovo John Lennon. "Non so perché, ma questo è un disco che sa farsi amare." Sì, m'hai convinto, lo compro. Chiosa puntuale, chiarificatrice, autorevole, non so perché.

E passiamo alla numero due:
"Mio padre e suo fratello ascoltavano dischi di questo genere." E la tu sorella? Ma soprattutto, tuo padre, chi è? Il caporedattore di Repubblica o giù di lì, suppongo, non so perché. Comunque. Di questo genere, dici. Quale genere? Me lo spieghi più avanti, a me lettore profano che non so chi sia questa Beatrice Antolini di cui parli? No. Mi informi però che "Ricordo la noia che lentamente saliva fino a darmi la nausea. Con gli anni la noia è scomparsa, ma la nausea all'ascolto di questo disco, purtroppo, è tornata." Bene, so tutto adesso dei movimenti peristaltici che ti turbano quando ascolti queata Beatrice Antolini, ma non ho ancora capito se 'sto disco me lo devo scaric... comprare o no. E' bello? E' brutto? "Mi domando: sono forse allergico all'art-rock?". Ce lo domandiamo tutti, guarda, non ci dormiamo la notte.

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