venerdì 21 settembre 2007

Effetto Grillo

Oggi invece, ispirata dal penultimo post di questa fanciulla, in deroga alla mia filosofia del disimpegno come meccanismo di difesa da mal di panza e cefalee, scriverò un post serio. Anche perché ieri ho sentito di nuovo quella frase (si, quella, dai che lo sapete: "Ti rendi conto di quanto sei fortunata?"), e quindi vado a esplicitare un concetto che a me pare lapalissiano, ma evidentemente agli altri no.

DEL PERCHE' LA LEGGE 30 (CHIAMIAMOLA COSI' CHE POI DICONO CHE SIAMO TERRORISTI) DANNEGGIA ANCHE ME
Io ho un lavoro statale a tempo indeterminato, che odio aborro e schifo e non è quello per cui ho studiato anzi è quello che ho sempre cercato di evitare, non mi gratto la patata per 8 ore al giorno e ancora un po' e una bella depressione non me la leva nessuno (mi hanno detto anche "No non si scherza con la depressione, non si nomina a cuor leggero bla bla". Si, ok, ma ristrovarsi a piangere tutti i giorni per un mese di fila un pensiero te lo fa venire, no? comunque.)
Dicevo, faccio un lavoro che mi fa schifo (SCHIFO), ho studiato e lavorato per fare tutt'altro ma mi devo ritenere PRIVILEGIATA.

Viviamo in un paese cosiddetto civile e occidentale in cui ti devi ritenere PRIVILEGIATA se hai un lavoro normale con stipendio medio-basso. Viviamo in un paese
dove il lavoro non è più un diritto né un servizio che il lavoratore offre, no. IL LAVORO E' UNA FORTUNA, e se ti capita il terno al lotto di trovarne uno che duri più di 3 mesi ti ci devi attaccare come una cozza allo scoglio anche se preferiresti sfranticartici la testa, sullo scoglio, perché l'alternativa lo sappiamo tutti qual è.

Spero di essere stata spiegata.

1 commenti:

emme ha detto...

molta ragione,
la cosa più tragica secondo me è che ti passa la voglia anche di provarci a puntare a qualcosa che ti realizzi davvero. ti spacchi la schiena per una formazione superiore (che già di per sè è ancora un privilegio in questo paese di merda) già sapendo che difficilmente ti porterà dove vuoi arrivare. è un sistema che ti succhia via l'entusiasmo, e questo è triste. conosco gente che cancella pezzi di curriculum per non sentirsi rispondere "mi dispiace sei troppo qualificato per questo lavoro". è triste, davvero. non che uno pretenda chissà che carriera, riconoscimenti, stipendi da sogno.. è che detesto gli sprechi, e non mi pare neanche che questa società possa permetterselo di sprecare tanto "capitale umano".

bene.
ora torniamo serene al disimpegno!