domenica 5 agosto 2007

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Giorni or sono ho deciso che era giunto il momento di riscoprire le origini, andare alle radici blabla, e così io, che mi approccio al verismo più o meno come a un clistere di napalm, ho intrapreso la lettura di "Le terre del Sacramento" di Jovine, che per chi non lo sapesse era molisano. La cosa interessante che si evince dall'opera è che negli anni dell'avvento del fascismo il molise era una terra di avvocati. Precisamente come nell'A.D. 2007, quando la media è di 2 o 3 avvocati o studenti di giurisprudenza per metro quadro. Interessante. Del resto, come diceva un altro scrittore che amo molto (suppergiù come un pranzo a base di fave di fuca), "Perché tutto cambi bisogna che tutto resti uguale"...cazzo significa? è quasi peggio di "Amare significa non dover mai dire mi dispiace", che ogni volta che lo trovavo scritto sul diario di qualcuno, o qualcuno lo scriveva sul mio, mi dicevo: bah...mah...boh...sarò stupida, insensibile, antiromantica, ma...cazzo significa? Niente, proprio come questo post. E' che in realtà volevo scrivere un'altra cosa, e cioè che stiamo preparando, io e altri gggiovani artisti locali, una presentazione di "Capitolo 5" ma di un figo, ma di un figo! Sono soddisfazioni!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

IO L'HO LETTOOOOO!!!!!
e mi sono anche decisamente scompisciata. Si può dire scompisciata? X°°°°D
(intendo Capitolo 5 e non l'opera del Giovane Scrittore Verista)

Baci tesoro!

PS
Georgie collection tutta la vita!

LB ha detto...

Scompisciata? Ma se è un'opera drammatica...
AHAHAH!
Grazie, si, si può dire!