giovedì 14 giugno 2007

Psicopatologia della vita intellettuale

Io soffro di panico da libreria. Come fanno quelli che dicono di andare in libreria per rilassarsi? Sono come quelli che dicono di rilassarsi scrivendo. Girare in una libreria, proprio come scrivere, è tutto tranne che rilassante. Come ci si può rilassare quando: entri e trovi le novità, e ti dici "vabbè, le novità si guardano ma non si comprano, si aspetta l'economica", però poi ecco che ti ritrovi in mano quel libro, proprio quello là di quello scrittore e ti dici: "salvo eccezioni!", poi però ti ricordi che eri entrata per cercare altro, allora lo posi un attimo, "Se non trovo quello che cerco lo prendo quando ripasso" ti dici, e subito ti zompa davanti agli occhi quel libro che sono dieci anni che fai finta di averlo letto perché non si può non averlo letto e prima o poi vorresti leggerlo per davvero, e stai quasi per deciderti a fare il grande passo quando vieni attratta da un titolo che sembra proprio proprio ma proprio essere stato scritto per come ti senti in questo preciso momento, allora vaghi per un po' con il libro dei dieci anni in una mano e quello del momento nell'altra mentre cerchi di ricordarti perché eri entrata, e quando finalmente ti ricordi decidi che andrai dritta alla meta senza indugi, ma mentre riponi ostentando nonchalance i due volumi che avevi in mano sullo scaffale "Hobby e Tempo Libero" pensando che è l'unico posto dove non troverai niente che possa tentarti, ecco che scopri che qualcun altro ha avuto lo stesso pensiero e ha riposto proprio lì quel libro che il tuo amico più caro ti consiglia da quattro anni (e quando si decide a regalarmelo? pensi), e in effetti ha una bella copertina, anche se forse quello di cui più avresti bisogno in questo momento di di negatività cosmica sarebbe un po' di sana Chick-lit, quindi ti dirigi decisa verso l'angolo Kinsella, ma vieni travolta dal senso di colpa perché non puoi di nuovo procrastinare la lettura di quel libro che da dieci anni fai finta di aver letto -metti che un giorno qualcuno ti fa una domanda trabocchetto?- quindi chiudi il cerchio e torni allo scaffale "Hobby e tempo libero", ma mentre sei in coda alla cassa pensi che la signora davanti a te, lei si che ha fatto un'ottima scelta, stai per tornare indietro, poi ti passa la voglia di fare la fila, posi il libro ed esci pensando che "intanto finisco quello che ho sul comodino, poi..."

7 commenti:

Anonimo ha detto...

questo delirio è per caso collegato in qualche modo all'uscita dell'ultimo di eggars?
(lo voglio!)

LB ha detto...

Cippì, ti sei comprata la sfera di cristallo?

Anonimo ha detto...

ellebi, l'ho sempre avuta.

emme ha detto...

mammamia sì ce l'ho anch'io questa sindrome da libreria!
non ho affatto un rapporto sereno coi libri.
beh, non ho un rapporto sereno con niente in realtà, ci riflettevo ieri, mi sa che sono grave.. ma non ti ammorbo cara, solo una cosa: quindi cosa si può fare per rilassarsi?

LB ha detto...

Emme, domanda interessante...beh, in effetti se e quando infine la scelta è stata fatta, si può dire che leggere è rilassante...mmhh...a meno che non ci si imbatta nel temibile libro vorrei-averlo-scritto-io! In questo caso, scatta l'operazione-cofanetto: un episodio a caso delle Gilmore o del sempre efficace Sex and the city e passa tutto!

Atipica ha detto...

In libreria fra l'altro mi viene l'ansia: vorrei comprarli tutti e poi leggerli tutti, insieme, ma non si può. E poi io in libreria devo stare attenta perchè mi piglia lo shopping compulsivo e sarà pure vero che i soldi spesi per i libri sono soldi spesi bene, ma se non ce li ho come faccio a spenderli?

LB ha detto...

Atipica, capisco, quanto ti capisco!!!